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Loreto (AN)

  • Immagine del redattore: ivan morosini
    ivan morosini
  • 12 lug 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 27 feb 2022

Loreto è un comune della provincia di Ancona nelle Marche.

Famosa per il Santuario Mariano che conserva all'interno l'insigne reliquia considerata dai fedeli la Casa di Maria, la città di Loreto è uno dei più importanti e antichi luoghi di pellegrinaggio mariano del mondo cattolico. All'interno della basilica presenta affreschi a dir poco meravigliosi, difficile non restare ammaliati nel vedere i dipinti


La costruzione basilica della Santa Casa iniziò nel 1468, ma venne terminata solo verso il XVII secolo, completata poi dal campanile per opera di Luigi Vanvitelli nel 1755. Per la costruzione vi lavorarono i migliori architetti del tempo: Bramante, Baccio Pontelli, Giuliano da Sangallo il Giovane e Andrea Sansovino. La basilica è in stile gotico-rinascimentale dalla pianta a croce latina, edificata sulla base di un'antica struttura a tre navate con un'altra che reca al centro una croce greca. La cupola ottagonale fu eretta negli anni dal 1498 al 1500 da Giuliano da Sangallo. Anche Bramante partecipò alla realizzazione della facciata, malgrado non si possa vedere l'opera del maestro in quanto venne edificata da Giovanni Boccalini. All'interno un recinto marmoreo riveste la santa casa e fu progettato dal Bramante ed edificato dal Sansovino.


La leggenda:

La tradizione narra che la casetta di Maria a Nazareth, fosse protetta da una chiesa, ma i Saraceni irrompendo nell'edificio con l'intento di distruggerla. Fu allora che, nella notte del 12 maggio del 1291, alcuni angeli la sollevarono, trasportandola dapprima in Dalmazia, in una località tra Tersatto e Fiume. Qui la Santa Casa non trovò la devozione della popolazione locale, quindi gli angeli la risollevarono per trasferirla a Recanati.

Anche a Recanati le pietre conobbero diverse tappe: prima il porto, in una selva detta Banderuola infestata dai briganti, quindi in un terreno appartenuto a due fratelli che finirono per litigare per la spartizione delle offerte dei fedeli, infine la quarta ed ultima traslazione avvenne in una strada pubblica sul Monte Prodo, esattamente nel luogo dove oggi si trova la splendida basilica. La sacra reliquia fu, sin da subito, oggetto di grande cura. Venne infatti eretto un muro per difendere la costruzione dalle intemperie e dal degrado del suolo.




La cappella dell'Annunciazione fu decorata con affreschi di Federico Zuccari, mentre le sagrestie di San Marco e di San Giovanni rispettivamente da Melozzo da Forlì e da Luca Signorelli, infine il soffitto e il padiglione della sala del Tesoro dal Pomarancio.



Nelle vicinanze del Santuario troviamo il Cimitero Polacco di guerra, costruito tra il gennaio del 1945 e il luglio del 1946 al suo interno vi sono presenti 1.112 tombe.

Restaurato e ricostruito parzialmente negli anni 60 con piccoli interventi nel 1993 e nel 2003.





Il II Corpo d'armata polacco comandato dal generale Władysław Anders, si costituì con i circa 160.000 prigionieri polacchi nell'ex Unione Sovietica, ottenendo così il permesso di formare un corpo d'armata contro l'esercito tedesco aggregandosi nell'VIII Armata britannica.

Il II Corpo d'armata polacco combattendo duramente, con coraggio e sacrificio di vite, diede un grande contributo alla liberazione dell'Italia, principalmente nella zona di Montecassino

Deceduto a Londra nel 1970 il generale polacco Władysław Anders, per sua volontà volle essere sepolto nel cimitero di Montecassino, accanto ai suoi soldati caduti e sepolti nell'omonima e sanguinosa battaglia.



Inforamazioni: Loretoturismo

Area sosta camper: Gps map



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