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- Rocca Imperiale (CS)
Oggi vi portiamo a visitare Rocca Imperiale, ci troviamo in provincia di Cosenza, nella splendida regione Calabria, ai confini con la Basilicata. Un angolo dove passato e presente si intrecciano, dove le pietre raccontano storie antiche e l’anima del borgo pulsa ancora del fascino medievale che l’ha plasmato. Incastonato tra il mare Jonio e le colline del Parco Nazionale del Pollino , Rocca Imperiale è una destinazione che affascina viaggiatori in cerca di autenticità, cultura e natura. Un po’ di storia Il nome " Rocca Imperiale " deriva dalla straordinaria fortezza che domina il borgo: la rocca voluta da Federico II di Svevia nel XIII secolo, uno dei principali protagonisti della storia medievale europea. Il borgo è nato proprio attorno a questa costruzione strategica, pensata per controllare la via di comunicazione tra il mare e le terre interne. Oggi Rocca Imperiale è uno dei Borghi più belli d’Italia, titolo che si è guadagnato grazie al suo perfetto stato di conservazione, alla ricchezza artistica e alla sua forte identità culturale. Il Castello Svevo: cuore e simbolo del borgo Il nostro viaggio non può che iniziare dalla Rocca Sveva , o Castello Svevo, che si erge maestosa su un’altura da cui domina tutto il paese e la costa ionica sottostante. Fu edificata attorno al 1225 su volere di Federico II, come punto strategico per controllare l’area e difendersi dalle incursioni nemiche. La struttura, imponente e suggestiva, è stata più volte modificata nel corso dei secoli, soprattutto durante il periodo angioino e aragonese. Oggi si presenta con un’imponente pianta rettangolare, torri merlate e una vista mozzafiato che abbraccia il Mar Ionio fino alle coste lucane e pugliesi nei giorni più limpidi. All'interno del castello si possono visitare : Sale storiche e ambienti restaurati Antiche cisterne Cortili interni Passaggi segreti e camminamenti Il castello è anche sede di eventi culturali, mostre temporanee e manifestazioni teatrali all'aperto durante la bella stagione. Le chiese e i luoghi sacri Rocca Imperiale custodisce un ricco patrimonio religioso. Tra le chiese da non perdere: Chiesa Madre - Santa Maria in Cielo Assunta Situata nella parte alta del borgo, proprio sotto il castello, è un vero gioiello architettonico. Costruita nel XIII secolo, presenta elementi gotici e barocchi. L'interno è caratterizzato da un'ampia navata centrale, cappelle laterali e opere d’arte sacra di grande pregio. Bellissimo il portale in pietra e il campanile in stile romanico. Monastero dei Frati Osservanti Situato in posizione panoramica, a poca distanza dal centro storico, questo ex convento francescano è uno dei luoghi più suggestivi del paese. Costruito nel XV secolo, oggi ospita il Museo delle Cere di Rocca Imperiale , con figure storiche e personaggi della tradizione locale, oltre a rappresentazioni della vita monastica del passato. Il centro storico: un viaggio nel tempo Passeggiare tra le vie del centro storico di Rocca Imperiale è un’esperienza emozionante. Ogni angolo, ogni scorcio, ogni casa in pietra racconta storie antiche. Il borgo si sviluppa in maniera verticale, con viuzze strette, scalinate, archi in pietra e piccole piazze che sembrano uscite da un dipinto. Da non perdere: Via Roma : la via principale del centro, ricca di botteghe, case nobiliari, ed edifici storici ben conservati. Piazza dei Poeti : uno spazio dedicato alla poesia e alla cultura. Rocca Imperiale è infatti sede del famoso Premio Letterario Internazionale di Poesia "Il Federiciano" , che ogni anno attira centinaia di autori da tutto il mondo. Le case con le poesie : sparse nel borgo si trovano targhe in ceramica con versi poetici, scritti da autori noti e meno noti, un vero museo poetico a cielo aperto. I Portali in pietra : molti edifici storici presentano bellissimi portali in pietra intagliata, testimonianza dell’antica maestria artigianale locale. Le terrazze panoramiche : diversi punti offrono vedute spettacolari sul mare, sulle campagne circostanti e sui monti del Pollino. Musei e cultura Oltre al Museo delle Cere in cui le statue sono realizzate con abiti d’epoca, occhi di cristallo e capelli naturali, Rocca Imperiale ospita anche: Museo del Medioevo : Espone oggetti di vario genere adoperati durante l’epoca medievale. Museo della mitologia Greca: Espone ricostruzioni dei personaggi del mito greco. Museo Mineralogico : Espone una vasta collezione di minerali provenienti da tutto il mondo. Museo del Sapone : Espone vecchie ricette e particolari saponi. Museo scientifico del mare : Espone i fossili di vari animali marini, come: ippocampi, conchiglie di molluschi e stelle di mare. Museo Araldico : È il museo dei nomi e degli emblemi del '900. Museo degli Artropodi : Espone fossili di insetti e artropodi vari. Museo dei Fregi: Espone gradi e medaglie d’epoca. Le torri e le fortificazioni Il sistema difensivo del borgo comprende anche alcune torri che si trovano sparse nel territorio: Torre di Guardia Marina : un'antica torre costiera che aveva il compito di avvistare eventuali incursioni saracene. Torre dell’Orologio : nel cuore del centro storico, è uno dei simboli del borgo, con il suo campanile che scandisce il tempo della comunità. Rocca Imperiale Marina A pochi chilometri dal centro storico si trova la frazione marina di Rocca Imperiale. Una località balneare tranquilla e ben organizzata, ideale per una giornata di relax al mare. Le spiagge sono ampie e ghiaiose e in alcuni tratti di sabbia fine . Il mare è limpido e pulito, generalmente calmo e poco profondo, ideali per famiglie. Vi sono sia stabilimenti balneari attrezzati che spiagge libere. Rocca Imperiale Marina è il luogo perfetto per chi ama un turismo balneare rilassante, lontano dalla confusione delle grandi località turistiche. Tradizioni, eventi e gastronomia Rocca Imperiale è famosa anche per le sue tradizioni agricole e culinarie . Il prodotto simbolo è senza dubbio il Limone di Rocca Imperiale IGP , coltivato sulle terrazze affacciate sul mare. Si utilizza in cucina per dolci, liquori (il limoncello), marmellate e piatti tipici. Piatti da assaggiare: Pasta con sugo di limone e basilico Torte e crostate al limone Pane fatto in casa cotto nel forno a legna Salumi e formaggi del Pollino Vini locali e olio extravergine d’oliva Eventi da non perdere Premio Internazionale di Poesia “Il Federiciano” (agosto) Sagra del Limone IGP (estate) Processioni religiose della Settimana Santa Festival Medievale con rievocazioni storiche nel castello Cosa vedere nei dintorni Rocca Imperiale è anche un ottimo punto di partenza per esplorare alcune bellezze vicine: Policoro - Marina di Policoro (a 20 km) Le attrazioni principali di Policoro offrono un mix affascinante di storia, cultura e bellezze naturali. Ecco alcuni dei luoghi di maggiore interesse: Siti Storici e Archeologici : Parco Archeologico di Siris-Herakleia Museo Archeologico Nazionale della Siritide Bellezze Naturali e Relax al Mare: Lido di Policoro Oasi WWF Policoro Herakleia Parco Nazionale del Pollino (a 30 km) Una delle aree naturali più estese e selvagge d’Italia, ideale per escursioni, trekking, birdwatching e sport all’aria aperta. Oriolo (a 25 km) Un altro bellissimo borgo medievale, con castello e teatro all’aperto, anch’esso parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia. Conclusione Rocca Imperiale è molto più di un borgo: è un luogo dell’anima, dove ogni pietra racconta una storia, ogni strada svela un segreto, ogni poesia incisa sui muri tocca il cuore. È una destinazione che sorprende, accoglie e conquista con semplicità e bellezza. Un perfetto connubio tra arte, natura e cultura, tra mare e montagna, tra passato e presente. Se cercate un’esperienza autentica nel cuore del Sud Italia, Rocca Imperiale vi aspetta a braccia aperte . Portate con voi curiosità, voglia di camminare e tanto spazio nella memoria (e nella fotocamera): vi serviranno.
- Caramanico Terme (PE)
Caramanico Terme e dintorni: un viaggio tra storia, terme e natura incontaminata Oggi vi portiamo a visitare Caramanico Terme, ci troviamo in provincia di Pescara, nella regione Abruzzo, cuore pulsante del Parco Nazionale della Majella. Questo borgo medievale, inserito nel prestigioso circuito dei Borghi più belli d'Italia , offre una sintesi unica di patrimonio artistico, benessere termale e paesaggi montani mozzafiato. Dalle stradine acciottolate del centro storico ai canyon scavati dal fiume Orfento , dalle antiche abbazie agli eremi rupestri, Caramanico si rivela come un crocevia di civiltà e natura dove ogni pietra racconta secoli di storia. Il borgo medievale: architettura e spiritualità Il cuore storico di Caramanico L'itinerario nel centro storico inizia dalla zona pedonale di Via della Vallocchia , un salotto urbano lastricato in pietra locale dove bar e negozi artigianali si alternano a palazzi nobiliari. Qui spicca il Palazzo Comunale con la sua torre civica, mentre pochi passi più avanti si erge la Chiesa di Santa Maria Maggiore , gioiello gotico del XV secolo. Il suo portale ad arco acuto, decorato con bassorilievi raffiguranti l'incoronazione della Vergine, rappresenta una delle massime espressioni della scultura abruzzese tardomedievale. Attraversando i vicoli a scalinata che si dipanano dalla via principale, si scopre il nucleo più antico del borgo: un labirinto di case in pietra addossate le une alle altre, con ballatoi fioriti e portali scolpiti. Salendo verso la Collina di San Tommaso , si raggiunge l'omonima chiesa romanica, da cui lo sguardo spazia sulla valle dell'Orta fino alle cime innevate della Majella. I luoghi di culto minori Di particolare interesse la Chiesa della Santissima Trinità , edificio trecentesco che custodisce una pala d'altare del XVI secolo raffigurante la Trinità con i Santi Emidio e Maria Maddalena. Poco distante, l'ex Convento delle Clarisse ospita oggi mostre temporanee, mentre la Chiesa di San Maurizio , con il suo ciclo di affreschi quattrocenteschi, testimonia la devozione popolare per i santi taumaturghi. Il Parco Nazionale della Majella: regno di biodiversità La Valle dell'Orfento: canyon e acque cristalline La Riserva Naturale Valle dell'Orfento , accessibile dal Centro Visite di Caramanico, offre scenari di rara bellezza con pareti rocciose alte fino a 200 metri che incorniciano il fiume omonimo. Il Sentiero delle Scalelle , percorso ad anello di media difficoltà (8 km), conduce attraverso quattro passerelle sospese sulle acque verde smeraldo, toccando formazioni geologiche come le "marmitte dei giganti" - cavità circolari scavate dalla forza erosiva della corrente. Itinerari escursionistici Per gli appassionati di trekking, il Sentiero B6 rappresenta la via maestra per esplorare la gola: partendo dalla frazione Santa Croce, il tracciato scende al fondovalle attraversando faggete secolari e radure fiorite di orchidee selvatiche. Chi preferisce percorsi più impegnativi può optare per il Giro della Valle , 16 km che richiedono 7 ore di cammino, con dislivelli fino a 800 metri e panorami sulle vette del Morrone. Il Cammino di Celestino: tra eremi e spiritualità Sulle orme del papa eremita Il Sentiero dello Spirito , parte integrante del più ampio Cammino di Celestino, ripercorre le tappe della vita di Pietro da Morrone ( futuro Celestino V ) attraverso 73 km suddivisi in 4 tappe. La seconda tappa conduce da Pacentro a Caramanico Terme, passando per il Passo San Leonardo dove, secondo la tradizione, il santo sostava in preghiera contemplando la valle. Gli eremi della Majella Eremo di Santo Spirito a Maiella È il più grande e conosciuto eremo della Maiella, situato nel Comune di Roccamorice a 1132 metri di altitudine, immerso in un contesto naturalistico di grande fascino. Il complesso comprende una chiesa, una sagrestia, una foresteria, celle monastiche, una sala del capitolo, una biblioteca e un refettorio. La sua storia è antica, risalente all'XI secolo, ma fu ristrutturato e ampliato da Pietro da Morrone nel XIII secolo, che ne fece la casa madre del suo ordine. L'eremo conserva opere d'arte di pregio e una grotta dove vissero i primi eremiti, inclusa la cella di preghiera di Celestino V. È aperto al pubblico soprattutto nei weekend estivi e offre anche la possibilità di soggiornare nella foresteria Eremo di San Giovanni all'Orfento Situato nel Comune di Caramanico Terme, l'Eremo di San Giovanni è uno dei più suggestivi d'Abruzzo, incastonato in una parete rocciosa della Valle dell'Orfento, nel cuore della Maiella. È famoso per essere stato il luogo di ritiro di Pietro da Morrone (futuro Papa Celestino V), che vi visse con due discepoli in cerca di silenzio e vicinanza a Dio. L'accesso all'eremo è particolare: si entra strisciando attraverso un passaggio stretto nella roccia a qualche metro da terra. Il percorso di avvicinamento offre panorami spettacolari e tipici paesaggi agro-pastorali abruzzesi. Eremo di Sant'Onofrio al Morrone Situato nel territorio di Sulmona, a 620 metri di altitudine, questo eremo risale al XIII secolo ed è legato anch'esso a Pietro Angelerio (Celestino V), che vi visse prima di trasferirsi alla Maiella. L'eremo si trova in una posizione impervia e panoramica sulla Valle Peligna, raggiungibile tramite un sentiero ripido dalla frazione Badia. All'interno si trovano un oratorio con affreschi del XIII secolo e le celle usate da Pietro e dal suo discepolo Beato Roberto da Salle. Attualmente è visitabile la sola Grotta di Celestino, mentre la parte superiore è in restauro. Gastronomia e tradizioni locali I sapori della montagna La cucina caramanichese fonde influenze pastorali e agricole: protagonista è la pecora alla callara , stufato cotto per ore in pentole di rame, accompagnato da sagne alla chitarra con ragù di cinghiale e i famosissimi arrosticini. Tra i dolci spiccano i cagionetti , ravioli ripieni di castagne e cioccolato, mentre i vini locali come il Montepulciano d'Abruzzo DOC completano il panorama enogastronomico. Conclusioni Caramanico Terme si conferma come destinazione poliedrica, capace di coniugare il relax termale con l'avventura outdoor, la profondità spirituale degli eremi alla vivacità delle tradizioni popolari. La perfetta integrazione tra borgo storico e contesto naturale ne fa un modello di turismo sostenibile, dove i sentieri escursionistici si intersecano con le vie della fede e del benessere. Per chi visita l'Abruzzo interno, rappresenta una tappa imprescindibile per comprendere l'anima più autentica della regione, tra le pieghe della roccia e le nuvole che accarezzano le vette della Majella.
- Bagni di Craveggia (VB)
Oggi vi portiamo a visitare i Bagni di Craveggia, un'affascinante località termale situata al confine tra Italia e Svizzera, nelle Alpi Lepontine, tra la Valle Onsernone e la Valle Vigezzo. Queste antiche terme vantano una storia ricca e affascinante che risale al Medioevo, con la prima menzione documentata nel 1298, dove si parlava già di " flumen de acqua calida " di Craveggia. Storia e sviluppo Le proprietà curative delle acque di Craveggia erano note agli abitanti locali da secoli, ma fu solo nel XVII secolo che iniziarono i primi sviluppi strutturali. Nel 1617, il Podestà della Valle Vigezzo ordinò la costruzione di una vasca coperta e di un rifugio nelle vicinanze 1 . L'interesse per queste terme crebbe nel tempo, portando alla costruzione di strutture più elaborate. Il vero boom turistico iniziò nel 1823 con l'apertura dell'Albergo Stabilimento dei Bagni di Craveggia, un edificio di quattro piani con 16 bagni al piano terreno e 20 camere da letto ai piani superiori 1 . Questo sviluppo portò a un apprezzabile incremento economico nella valle svizzera, essendo l'unico accesso alle strutture termali. Tuttavia, la posizione isolata e le calamità naturali (incendi e valanghe) portarono alla chiusura della struttura. Caratteristiche delle acque Le acque termali di Craveggia sgorgano da due sorgenti principali. La sorgente principale sgorga dalla viva roccia, da un filone di pegmatite, ad una temperatura costante di circa 28°C. Queste acque sono rinomate per le loro proprietà terapeutiche, particolarmente efficaci per il trattamento di irritazioni cutanee e altri disturbi della pelle. È importante notare che l'antico " vascone " non è più accessibile al pubblico, essendo ora utilizzato esclusivamente per raccogliere l'acqua dalla sorgente termale. L'accesso alle terme è gratuito, ma si invitano i visitatori a rispettare l'ambiente circostante e le norme di comportamento, preservando così la bellezza naturale di questo luogo unico al confine tra Italia e Svizzera I Bagni oggi Oggi, ciò che rimane sono suggestivi ruderi che testimoniano un passato glorioso, un luogo che conserva un fascino selvaggio e autentico. Solo grazie a un recente progetto di restauro chiamato " Frontiera di acqua e di pace ", i Bagni di Craveggia hanno ritrovato il loro antico splendore. Oggi, i visitatori possono godere di: Due nuove vasche in granito per l'immersione pubblica Un percorso " kneipp " con vasche di acqua temperata e fredda Un'area di svago con tavolo e grill Accesso libero da aprile a novembre L'esperienza di immergersi in queste acque termali, circondati dalla natura incontaminata delle Alpi, offre un'opportunità unica di relax e benessere, permettendo ai visitatori di rivivere l'atmosfera delle antiche terme ottocentesche. Una volta giunti, i visitatori troveranno due vasche esterne in granito destinate all'uso pubblico. Queste possono essere facilmente riempite azionando un rubinetto posto in testa a ciascuna vasca. Come raggiungere i Bagni I Bagni di Craveggia offrono due opzioni di accesso, ciascuna con caratteristiche distintive. Dal lato svizzero, gli escursionisti possono intraprendere una piacevole camminata di circa 40 minuti da Spruga, seguendo una strada asfaltata interdetta alle auto. Questo percorso è facile e adatto a tutti. Per chi parte dall'Italia, l'avventura è più impegnativa. Da Craveggia, si segue un sentiero montano che richiede circa 4 ore di cammino. Questo tragitto, parte dell'Itinerario di acqua e di pace , necessita di adeguata preparazione e attrezzatura da escursionismo, come scarpe da trekking e bastoncini. Nelle vicinanze Santuario della Madonna del Sangue Il Santuario della Madonna del Sangue è un santuario mariano situato nel comune di Re , in provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Si erge nella Valle Vigezzo, a circa 7 km dal confine con la Svizzera, e deve il suo nome a un miracolo avvenuto nel 1494, quando un affresco della Madonna del Latte iniziò a sanguinare. L'evento miracoloso ha trasformato l'antica chiesa parrocchiale di San Maurizio in un importante luogo di culto e meta di pellegrinaggi. La costruzione del santuario iniziò nel 1922 e fu consacrata nel 1958. L'edificio presenta uno stile neogotico con una maestosa cupola alta 51 metri e vetrate istoriate. Ogni anno, dal 29 aprile al 1 maggio, si celebra la festa del miracolo con un pellegrinaggio a piedi da Domodossola. Concludendo Visitare i Bagni di Craveggia significa immergersi in un luogo ricco di storia e circondato dalla natura, ideale per chi cerca relax. Questo luogo "dolcemente nostalgico" combina storia, benessere e la bellezza del paesaggio alpino, offrendo anche opportunità di escursioni nei dintorni. Cosa c'è di meglio di immergersi in acque termali gratuite, avvolti dall'abbraccio rigenerante della natura?
- Valle del Diavolo - Parco naturalistico geotermico delle Biancane (PI)
Oggi vi portiamo all'inferno, no scherziamo, visiteremo la Valle del Diavolo nel Parco naturalistico geotermico delle Biancane. Ci troviamo tra i comuni di Pomarance, Sasso Pisano e Monterotondo Marittimo, in provincia di Pisa della regione Toscana. La Valle del Diavolo è una zona della Toscana, nota per la sua attività geotermica, caratterizzata da un paesaggio aspro e selvaggio, con fumarole, geyser e pozze di fango bollente. Cosa vedere nella Valle del Diavolo La Valle del Diavolo è una meta turistica popolare per gli amanti della natura e per coloro che sono interessati alla geotermia. La valle offre anche opportunità per escursioni a piedi e in bicicletta. Il paesaggio della Valle del Diavolo è dominato da fumarole, geyser, pozze di fango bollente e lagoni, che creano un'atmosfera suggestiva e a tratti inquietante. Il vapore che fuoriesce dalle fessure del terreno, l'odore acre di zolfo e il ribollire delle acque contribuiscono a rendere questo luogo un vero e proprio "inferno" naturale. Origini del nome e leggende Il nome "Valle del Diavolo" è avvolto da un alone di mistero e leggenda. Si narra che il luogo fosse considerato una sorta di "porta dell'Inferno" a causa delle manifestazioni naturali come fumarole, geyser e pozze di fango bollente, che creavano un paesaggio suggestivo e a tratti spaventoso. Queste manifestazioni, unite all'odore acre di zolfo, avrebbero ispirato anche Dante Alighieri nella sua rappresentazione dell'Inferno nella Divina Commedia. Storia e sviluppo industriale della geotermia Le prime testimonianze relative ai fenomeni geotermici risalgono all'antichità. Una mappa militare romana del III secolo d.C. menziona due importanti complessi termali, a Volterra e Populonia, che si trovavano nella zona boracifera, caratterizzata da numerosi laghetti di acqua bollente. Tuttavia, fu solo nel XVIII secolo, grazie all'opera dell'ingegnere livornese Francesco De Larderel, che ebbe inizio una vera e propria attività industriale finalizzata allo sfruttamento delle risorse geotermiche. Inizialmente, l'obiettivo era la produzione di acido borico, ma in seguito, con il primo esperimento del 1904, si passò alla generazione di energia elettrica. Nel 1846, il Granduca Leopoldo II diede al territorio il nome di Larderello, in onore di questo pioniere. Nel corso del Novecento, l'area divenne un importante centro per la produzione di energia geotermica. Nel 1904, il principe Piero Ginori Conti realizzò il primo esperimento di produzione di energia elettrica utilizzando il vapore geotermico, aprendo la strada a un nuovo modo di sfruttare le risorse naturali. La Valle del Diavolo oggi Oggi, la Valle del Diavolo è un luogo di grande interesse sia dal punto di vista naturalistico che industriale. Le centrali geotermiche continuano a produrre energia elettrica in modo sostenibile, mentre il paesaggio unico attira turisti da tutto il mondo. È possibile visitare il Museo della Geotermia di Larderello per conoscere da vicino la storia e le tecnologie utilizzate per sfruttare l'energia geotermica, oppure addentrarsi nel Parco delle Fumarole per ammirare da vicino le manifestazioni naturali che rendono questo luogo così affascinante. Nelle vicinanze Le terme e l'Eremo di San Michele alle Formiche Le terme devono il loro nome alla presenza di numerose formiche che, durante la festa di San Michele, il 29 settembre, "invadono" questi luoghi. La struttura termale, divisa in due da un torrente, conserva ancora alcune vasche, tra cui una di forma quadrata con mura decorate di celeste, riempita di acqua sulfurea tiepida, tuttora alimentata da una sorgente. La leggenda narra che le acque sulfuree sgorgarono dalla terra nel punto in cui cadde la campana dell'abbazia. Poco distante dai bagni, raggiungibile con un breve percorso a piedi, si trova l' Eremo di San Michele alle Formiche , un'abbazia in rovina fondata nel 1377 dai monaci celestini, ordine fondato da Pietro da Morrone (poi divenuto Papa Celestino V). L'eremo, abbandonato nel XVIII secolo, conserva ancora oggi un'atmosfera suggestiva, con resti di mura, della chiesa e di alcuni ambienti di servizio. Museo della Geotermia di Larderello Situato nel cuore della " Valle del Diavolo ", è una tappa fondamentale per comprendere a fondo la storia e le meraviglie di questo territorio unico. Ospitato in un edificio storico recentemente ristrutturato, il museo offre un percorso espositivo interattivo e coinvolgente, che conduce i visitatori attraverso le diverse fasi dello sfruttamento dell'energia geotermica, dalle prime intuizioni fino alle moderne tecnologie. Il museo si articola in diverse sezioni tematiche, che illustrano: La storia della geotermia: dalle antiche terme etrusco-romane all'opera pionieristica di François Jacques de Larderel, che nel XIX secolo avviò l'estrazione dell'acido borico dai soffioni boraciferi. Le tecnologie geotermiche: dai primi esperimenti di produzione di energia elettrica ai moderni impianti, che sfruttano il vapore geotermico per generare energia pulita e rinnovabile. Il paesaggio della Valle del Diavolo: un'area caratterizzata da fenomeni naturali spettacolari, come fumarole, geyser e pozze di fango bollente, che testimoniano l'intensa attività geotermica del sottosuolo. Le applicazioni della geotermia: oltre alla produzione di energia elettrica, la geotermia viene utilizzata per riscaldare edifici, serre e piscine, e per alimentare processi industriali. Il museo offre anche la possibilità di assistere a dimostrazioni pratiche del funzionamento di un soffione geotermico e di visitare il pozzo geotermico 120, uno dei più antichi e produttivi della zona. La visita al Museo della Geotermia di Larderello è un'esperienza educativa e coinvolgente, adatta a tutte le età. Il museo offre un'occasione unica per scoprire i segreti dell'energia geotermica, una risorsa preziosa per il futuro del nostro pianeta. Vapori di Birra Dopo aver esplorato le meraviglie naturali della Valle del Diavolo, cosa c'è di meglio per concludere la giornata se non con una degustazione di birre artigianali uniche? Vapori di Birra, situato a Sasso Pisano, è il primo birrificio al mondo a utilizzare il vapore geotermico come fonte primaria di energia. Questa scelta pionieristica non solo riduce drasticamente l'impatto ambientale, ma permette anche di creare birre di alta qualità in modo sostenibile, in perfetta armonia con l'ambiente circostante. Concludendo Per ammirare da vicino le meraviglie naturali della geotermia, non occorre andare a Larderello, ma piuttosto dirigersi verso il Parco delle Fumarole , situato nel pittoresco borgo medievale di Sasso Pisano, un piccolo borgo con annessa area sosta, oppure al Parco delle Biancane a Monterotondo Marittimo anch'esso con area sosta camper. Esplorando il Parco delle Fumarole, ci si rende conto che ciò che a prima vista, potrebbero sembrare nuvole di fumo create dall'uomo, ci si accorge che in realtà è la terra stessa a "fumare", avvolgendo le colline in una nebbiolina di vapori caldi. Questi fenomeni, generati dall'intensa attività geotermica del sottosuolo, creano un paesaggio surreale e affascinante, che incanta i visitatori con la sua bellezza selvaggia e primordiale.
- Loretello (AN)
Oggi vi portiamo a visitare Loretello, un incantevole borgo situato nel comune di Arcevia precisamente in provincia di Ancona nella regione delle Marche. Immerso nel verde delle colline marchigiane, Loretello è noto per il suo fascino medievale e la bellezza dei suoi paesaggi. Il borgo di Loretello Il borgo di Loretello è un piccolo scrigno di autenticità, un luogo dove il tempo sembra essersi fermato al medioevo. Le strade del borgo sono caratterizzate da vicoli stretti e tortuosi, che si snodano tra le abitazioni e conducono a piazze pittoresche. La piazza principale funge da cuore pulsante della comunità, dove si trovano la chiesa e alcuni locali che offrono prodotti tipici della zona. Cosa vedere a Loretello Il castello Il Castello di Loretello è una storica fortezza risalente al 1072, costruita dai monaci camaldolesi di Fonte Avellana . Arroccato su uno sperone a circa 300 metri di altitudine, il castello offre un panorama incantevole sulla campagna circostante. Caratterizzato da un'imponente porta d'accesso con un ponte ripido e un torrione circolare difensivo, utilizzato per controllare le colline circostanti. La cinta muraria presenta tratti rettilinei interrotti da torri angolari a più piani. Il ponte d’accesso, in laterizio e risalente al XV secolo, è particolarmente suggestivo. A dominare la fortezza, come sentinelle immobili nel tempo, si ergono due torri. La più imponente, detta “ la prigione ” è una struttura affascinante e imponente, caratterizzata da sei piani e dotata di strette feritoie e merli in stile ghibellino. Questa torre, che un tempo fungeva anche da prigione, presenta un design strategico che riflette le esigenze difensive dell'epoca medievale. Le feritoie erano progettate per permettere ai difensori di osservare e colpire eventuali nemici senza esporsi al fuoco nemico. I merli, tipici dell'architettura ghibellina, conferiscono alla torre un aspetto maestoso e robusto. Fino a tempi recenti, la torre è stata abitata da privati, il che ha contribuito a mantenere viva la storia e le tradizioni legate a questo luogo. La seconda torre conosciuta come " torre della guardia " è una struttura di avvistamento imponente, sviluppata su tre piani e collegata a una galleria che la unisce alle costruzioni vicine. La sua architettura angolata è progettata per resistere ai colpi delle bombarde, garantendo la sicurezza del castello durante le assedi. Oltre alla funzione difensiva, la torre rappresenta un'importante testimonianza dell'architettura militare medievale e offre una vista panoramica sulla campagna circostante, rendendola un luogo affascinante da visitare. La torre della guardia oggi ospita un piccolo Museo dedicato alla civiltà contadina, espone reperti storici legati al periodo medievale e oggetti che riflettono la cultura marchigiana. Il museo offre al visitatore un'opportunità unica di esplorare la storia locale e le tradizioni culturali, immersi in un contesto architettonico affascinante e ben conservato. L'Eremo di San Giovanni Evangelista Costruita nel XII secolo, la chiesa presenta un'architettura semplice e suggestiva, con una facciata in pietra che riflette il fascino storico del borgo. L'eremo è stato un importante punto di riferimento spirituale per la comunità locale e i pellegrini nel corso dei secoli. La sua struttura è un esempio significativo di architettura religiosa marchigiana. Internamente, la chiesa ha una pianta rettangolare con un altare decorato e una nicchia che ospita una statua di San Giovanni Battista. Questa statua simboleggia il martirio del santo e viene venerata dai fedeli. Nelle vicinaze Fonte vecchia con Lavatoio Una piacevole passeggiata di circa 500 metri su una strada sterrata vi porterà alla storica fonte con lavatoio. Questo percorso, facilmente accessibile e adatto a tutti. Chiesa di S. Andrea Edificata nel XI secolo dai monaci di Fonte Avellana, presenta una facciata semplice ma elegante, tipica dello stile romanico, con elementi decorativi che richiamano la tradizione locale. All'interno, si possono ammirare opere d'arte significative, tra cui affreschi e sculture che riflettono la spiritualità del tempo. Curiosità Loretello è conosciuto anche come il "Castello dell'Amore", grazie alla sua atmosfera romantica che ha affascinato molti visitatori nel corso degli anni. I vicoli suggestivi e la piazza principale contribuiscono a rendere questo borgo un luogo magico da esplorare. Concludendo Visitare il Borgo di Loretello è un'esperienza che arricchisce non solo per la sua bellezza architettonica, ma anche per la storia e l'atmosfera che lo circondano. Questo incantevole borgo, parte della rete di castelli medievali della zona, è immerso in un paesaggio mozzafiato che spazia dalle dolci colline marchigiane fino a panorami che toccano il mare Adriatico.
- Lago d'Antrona (VB)
Il Lago d'Antrona: Un Gioiello a Forma di Cuore nelle Alpi Piemontesi Oggi vi portiamo a visitare il Lago d'Antrona, un bacino naturale nei pressi dell'omonimo paese, in provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Immerso nell'incantevole Valle Antrona in Piemonte, il Lago d'Antrona rappresenta uno dei più affascinanti esempi di lago alpino naturale. Situato a 1073 metri di altitudine, questo specchio d'acqua dalla caratteristica forma a cuore offre un'esperienza unica tra natura incontaminata, storia affascinante e panorami mozzafiato. La bellezza di questo luogo, circondato da fitti boschi di larici e betulle, crea un'atmosfera magica che conquista immediatamente il visitatore, invitandolo a rallentare e immergersi completamente nei ritmi della natura. Un Lago dalla Storia Straordinaria Il Lago d'Antrona non è solo un miracolo naturale, ma anche testimone di una storia drammatica e affascinante. La sua origine risale al 27 luglio 1642, quando un evento catastrofico cambiò per sempre il volto della valle. Un'enorme frana si staccò dalle pendici del monte Pozzuoli, travolgendo il pianoro sottostante e seppellendo parte delle abitazioni dei cantoni di Grognasca e delle Case. La tragedia fu immane: 95 abitanti persero la vita, sorpresi nel sonno o incapaci di sfuggire alla violenza dell'evento. La massa franosa, stimata in circa 20 milioni di metri cubi su una superficie di circa 375.000 metri quadrati, creò uno sbarramento naturale che bloccò il corso del torrente Troncone. Le acque, impossibilitate a defluire, si allargarono formando quello che oggi conosciamo come il Lago d'Antrona. Questo drammatico evento ha reso il lago uno dei rari esempi di bacino di sbarramento naturale delle Alpi. Nonostante la tragedia, la popolazione locale dimostrò una straordinaria resilienza: passato il primo sgomento, gli Antronesi si ripresero senza aiuti esterni e con tenacia cercarono di ricostruire le loro vite. Dal 1926, il lago è stato integrato nell'economia locale, venendo utilizzato come riserva per la sottostante centrale idroelettrica di Rovesca. Il Villaggio Sommerso Una delle leggende più affascinanti legate al lago racconta del villaggio sepolto sotto le sue acque. Prima della fatidica frana del 1642, al posto dell'attuale lago si trovava un piccolo villaggio di un centinaio di abitanti. I racconti tramandati narrano che tutte le 42 case del villaggio furono sepolte dalla frana, che divenne così la tomba dei suoi abitanti. Secondo la tradizione locale, sul fondo del lago potrebbe trovarsi ancora oggi il villaggio perduto, silenzioso testimone di quella tragica notte. Un Anello di Meraviglie: Il Sentiero del Lago L'attrazione principale del Lago d'Antrona è senza dubbio il suggestivo percorso che ne circonda il perimetro. Questo sentiero ad anello, accessibile a tutti e dalla durata di circa un'ora e mezza, offre un'esperienza immersiva nella natura alpina. Il percorso inizia attraversando un ponticello vicino al ristorante e si snoda attraverso boschi rigogliosi e passerelle sospese sul lago. Dalla piazza della Chiesa di Antronapiana, si prende la strada asfaltata in direzione del lago e poco oltre la pista da pattinaggio si imbocca il sentiero segnalato C00 (Strada Antronesca). Questo conduce all'Alpe Cimallegra per poi incrociare nuovamente la strada carrozzabile. Proseguendo in direzione Acqua Bona, il sentiero attraversa il grande accumulo di frana ormai colonizzato da un fitto bosco. Uno dei momenti più magici dell'escursione è il passaggio dietro la cascata del Rio Sajont , dove passerelle sospese permettono di vivere un'esperienza unica e rinfrescante. Lungo il cammino, numerose aree picnic invitano a una pausa rigenerante, mentre vari scorci offrono opportunità fotografiche straordinarie con panorami mozzafiato sul lago e sulle montagne circostanti. In corrispondenza di un ruscello, in uno spiazzo di erba e muschi, una comoda seduta in legno invita a stendersi e ascoltare i suoni della natura. Le sponde del lago, con i loro angoli di spiaggia naturale, offrono posti incantevoli dove fermarsi a prendere il sole o fare un picnic in compagnia. La Natura Incontaminata: Flora e Fauna Il Lago d'Antrona si trova all'interno del Parco Naturale dell'Alta Valle Antrona, un territorio incontaminato dalla superficie complessiva di quasi ottomila ettari. Questo parco, istituito nel 2009, presenta uno scarto altitudinale che va dai 500 metri di Borgomezzavalle fino ai 3.656 metri del Pizzo Andolla, e confina con la Riserva Naturale della Laggintal, in Svizzera. La biodiversità di quest'area è eccezionale: specie diverse, alcune rarissime se non uniche, convivono in habitat differenti. La classica fauna alpina si affianca a una flora ricca di molteplici varietà. Particolarmente degni di nota sono alcuni esemplari di larici monumentali dell'Alpe Lombraoro, una rarità in tutto l'arco alpino. Passeggiando attorno al lago, il visitatore attento potrà osservare questo ricco patrimonio naturale in tutta la sua bellezza, dai fiori alpini che colorano i prati in estate agli animali che popolano i boschi circostanti. L'aria fresca e i paesaggi mozzafiato invitano a rallentare e godersi la bellezza della natura in ogni suo aspetto Attività ed Esperienze Imperdibili Oltre alla classica passeggiata attorno al lago, la zona offre numerose altre possibilità per gli amanti delle attività all'aria aperta. Per gli appassionati di trekking, diversi sentieri si diramano dal lago verso le cime circostanti, offrendo escursioni di varia difficoltà che permettono di esplorare l'affascinante Valle Antrona. Gli amanti della mountain bike possono approfittare dei percorsi che si snodano attraverso i boschi e i villaggi della valle, godendo di panorami spettacolari a ogni curva. Le acque cristalline del lago invitano a momenti di relax sulle sue sponde, ideali per un picnic o semplicemente per godere della tranquillità del luogo. Per i fotografi, il Lago d'Antrona rappresenta un vero paradiso: la particolare forma a cuore del lago, i riflessi sull'acqua, la cascata del Sajont e i boschi circostanti offrono innumerevoli spunti per scatti indimenticabili. La luce che cambia durante il giorno crea atmosfere sempre diverse, regalando emozioni uniche in ogni stagione. Lago di Campliccioli Dal Lago d’Antrona (1.073 m), seguendo un sentiero ben segnalato, si può raggiungere in circa un’ora e mezza il Lago di Campliccioli (1.360 m), un bacino artificiale circondato da boschi di larici e betulle. Il percorso, semplice e piacevole, offre scorci sulla natura selvaggia, vecchi binari della ferrovia storica e la vista sulla diga che trattiene le acque del lago. Campliccioli è un luogo tranquillo, perfetto per una sosta immersi nel paesaggio alpino, con acque limpide e montagne che lo abbracciano Piatti tipici Nei pressi del lago, il Ristorante Lago Pineta rappresenta un punto di riferimento per i visitatori. Qui è possibile gustare i sapori autentici della tradizione gastronomica locale, con piatti che valorizzano i prodotti del territorio. Tra le specialità da non perdere, i formaggi d'alpeggio della Valle Antrona e i piatti a base di selvaggina rappresentano un'autentica delizia per il palato. Un Viaggio nel Passato: La Valle del Ferro e dell'Oro La storia del Lago d'Antrona si intreccia con quella della valle, un territorio ricco di risorse naturali che nei secoli ha attirato l'interesse dell'uomo. Le pendici delle montagne dell'Alta Valle Antrona sono state a lungo sfruttate per l'estrazione del ferro, che veniva poi lavorato negli stabilimenti siderurgici di Villadossola. Ma non solo ferro: queste montagne erano ricche anche di oro, tanto da aver ospitato, fino alla metà del '900, diverse attività estrattive. Oggi, questo passato minerario rappresenta un affascinante capitolo della storia locale, che contribuisce a rendere la visita al lago ancora più interessante dal punto di vista culturale. I binari un tempo utilizzati per l'estrazione mineraria sono ancora visibili, testimoniando un'epoca affascinante. Nelle vicinanze Lago alpe dei Cavalli Proseguendo per circa 10 km, si arriva al Lago Alpe dei Cavalli, un incantevole specchio d’acqua situato a 1490 metri di quota. Le sue acque turchesi, illuminate dal sole, sembrano quasi irreali, incorniciate da boschi di larici e pini che ne esaltano la magia. Nato da una diga costruita negli anni ’20, il lago offre panorami mozzafiato e sentieri immersi in una natura selvaggia e incontaminata. È il luogo ideale per chi cerca relax, escursioni e scorci da cartolina, dove il silenzio e i riflessi sull’acqua creano un’atmosfera unica e suggestiva, capace di catturare lo sguardo e il cuore di ogni visitatore. Miniera del Taglione A circa 5 km di distanza dal Lago d'Antrona, in località Prabernardo è possibile visitare la Miniera del Taglione, un sito storico di estrazione dell'oro aperto al pubblico per visite guidate. La miniera, risalente all'estrazione industriale dalla seconda metà dell'Ottocento fino al secondo dopoguerra, è stata recuperata e messa in sicurezza per offrire un'esperienza turistica unica. La visita dura circa 1 ora e 30 minuti, con un percorso sotterraneo di circa 1 km, illuminato solo dalla lampada frontale dei caschetti, che permette di scoprire i metodi di estrazione dell'oro e la vita dei minatori. Il sentiero per raggiungere la miniera dal parcheggio di Prabernardo è agevole, con un dislivello di circa 200 metri e una distanza di poco più di 1 km, percorribile in circa 30 minuti a piedi. La temperatura interna è intorno agli 8-10°C, quindi è necessario un abbigliamento caldo e scarpe da trekking. Conclusione Il Lago d'Antrona rappresenta una destinazione imperdibile per chi cerca un contatto autentico con la natura alpina. La sua storia affascinante e drammatica, unita alla bellezza incontaminata del paesaggio, crea un'atmosfera unica che conquista il cuore dei visitatori. Che si tratti di una semplice passeggiata attorno al lago, di un'escursione più impegnativa sui sentieri circostanti, o semplicemente di un momento di relax sulle sue sponde, il Lago d'Antrona sa come regalare esperienze indimenticabili. La magia di questo luogo risiede nella perfetta armonia tra natura, storia e cultura, un equilibrio prezioso che fa del lago uno dei gioielli più autentici delle Alpi piemontesi. Come recita sapientemente una frase incisa nei pressi del lago: " la saggezza inizia nella meraviglia ". E di meraviglia, in questo angolo di paradiso incastonato tra le montagne, ce n'è davvero tanta.
- Noto (SR)
Oggi vi portiamo a visitare Noto, un gioiello barocco che sembra uscito da un dipinto. Ci troviamo in provincia di Siracusa, nella splendida regione Sicilia, dove il sole accarezza le colline e il mare Ionio scintilla all’orizzonte. Noto non è solo una città, ma un’esperienza che coinvolge tutti i sensi: un labirinto di strade dorate, chiese maestose e palazzi nobiliari che raccontano storie di rinascita, arte e passione. Preparatevi a camminare tra le pagine della storia, dove ogni pietra sussurra segreti secolari. Storia: Dal Terremoto alla Gloria Barocca La Noto che ammiriamo oggi nasce da una tragedia. Nel 1693, un terremoto catastrofico rase al suolo l’antica città medievale, situata più a nord. Fu allora che l’aristocrazia locale decise di ricostruire ex novo , trasformando la crisi in un’opportunità senza precedenti. Architetti visionari come Rosario Gagliardi , Vincenzo Sinatra e Paolo Labisi diedero vita a un progetto urbanistico audace: una città a griglia, con strade larghe e piazze teatrali, pensata per stupire e resistere alle scosse future. Nel 2002, l’UNESCO ha riconosciuto questo capolavoro del Barocco siciliano come Patrimonio dell’Umanità, insieme ad altri centri della Val di Noto. Il Paese: Un Trionfo di Luce e Pietra Dorata Appena si entra a Noto, si rimane abbagliati dal colore caldo della pietra calcarea locale, che varia dal miele all’ambra, cambiando tonalità con il passare delle ore. Questo materiale, lavorato da abili maestranze, dona agli edifici un’aura quasi magica, soprattutto al tramonto, quando la città sembra prendere fuoco. Cosa vedere e visitare a Noto Cattedrale di San Nicolò Simbolo indiscusso di Noto, questa maestosa chiesa domina Piazza Municipio con la sua scalinata monumentale e la facciata a torri. L’interno, ricostruito dopo il crollo della cupola nel 1996, custodisce opere d’arte e una cripta suggestiva. Al tramonto, la pietra dorata della facciata si accende di tonalità infuocate, creando uno spettacolo indimenticabile. Chiesa di Santa Chiara e Monastero Un gioiello di eleganza barocca progettato da Rosario Gagliardi. L’interno ellittico, ricoperto di stucchi e affreschi, avvolge in un’atmosfera mistica. Salite sul campanile per una vista panoramica sui tetti della città e sulla vallata circostante. Palazzo Nicolaci e Via Corrado Nicolaci Questo palazzo nobiliare è celebre per i suoi balconi barocchi , sorretti da sculture grottesche di sirene, cavalli alati e figure mitologiche. La via su cui si affaccia, via Nicolaci, a maggio si trasforma per l’ Infiorata , un tappeto di fiori che disegna opere effimere lunga 122 metri. Un trionfo di colori e creatività! La Chiesa di San Francesco d'Assisi all'Immacolata Esempio superbo del barocco siciliano, si erge in cima a una scenografica scalinata, con una facciata ricca di lesene e un portale adornato. L'interno, a navata unica, ospita stucchi, altari in marmi policromi e opere d'arte di valore. Palazzo Ducezio Il Palazzo Ducezio, edificio barocco sede del municipio di Noto, si distingue per la facciata convessa e il porticato ad archi, risale al XVIII secolo, trae il nome dal fondatore dell'antica Noto, Ducezio, e ospita la sala degli specchi, restaurata per la visita dei Savoia, situato sul Corso Vittorio Emanuele, rappresenta un fulcro della vita amministrativa e architettonica della città. Chiesa di San Carlo Borromeo Nota per la sua insolita cupola a cipolla , un elemento architettonico raro in Sicilia. L’interno, sobrio ma armonioso, contrasta con la ricchezza decorativa di altre chiese cittadine, offrendo uno sguardo su un Barocco più intimo. Scalinata dipinta Le scale dipinte di Noto sono un vero e proprio capolavoro di arte e cultura. Queste scale, che si snodano tra le vie del centro storico, offrono una combinazione unica di architettura, storia e creatività contemporanea. Le scale, in particolare quelle di Via Nicolaci, sono famose per i loro colori vivaci e i motivi artistici che le caratterizzano. Ogni gradino è un’opera d’arte a sé stante, decorato con motivi che richiamano la tradizione siciliana, la flora locale e persino elementi della cultura pop. L’idea di dipingere le scale è nata per abbellire e valorizzare l’area, rendendo la passeggiata un'esperienza visiva straordinaria. Corso Vittorio Emanuele III È l’arteria principale di Noto, un susseguirsi di chiese, palazzi e caffè storici. Passeggiate lentamente per ammirare la Chiesa del Santissimo Salvatore , Palazzo Ducezio (sede del Municipio) e i dettagli delle facciate, come mascheroni, putti e colonne tortili. Porta Reale L’arco d’ingresso alla città, costruito nel 1838, è decorato con simboli come il pellicano (sacrificio), la torre (forza) e il cane (fedeltà). Segna l’inizio ideale del percorso barocco e offre un primo assaggio dello stile teatrale di Noto. Teatro Tina di Lorenzo Un piccolo teatro ottocentesco dall’acustica perfetta, con interni in stile neoclassico e un soffitto affrescato che ritrae le Muse. È un luogo intimo e affascinante, spesso sede di concerti e spettacoli. Le Strade di Noto Ogni strada di Noto racconta una storia. Passeggiando per il centro, vi capiterà di attraversare vicoli stretti, piazze soleggiate e scalinate che portano in luoghi incantevoli. La Via Nicolaci , una delle strade più affascinanti della città, è famosa per i suoi balconi finemente decorati con fiori di pietra. Ogni anno, durante il mese di maggio, questa strada si trasforma in un’esplosione di colori grazie alla Infiorata di Noto , un evento che attira migliaia di visitatori da tutto il mondo. Le tradizioni e la gastronomia Noto non è solo arte e architettura, ma è anche un luogo dove la gastronomia siciliana trova la sua espressione più autentica. Non potete andar via senza aver assaporato una granita (magari con il gusto di mandorla, tipico della zona) o aver gustato un dolce tradizionale come il cannolo siciliano . E se siete amanti dei sapori intensi, non perdete l’occasione di provare il caponata o una buonissima pasta alla norma , piatti tipici della cucina siciliana. L'infiorata L'Infiorata di Noto è una delle manifestazioni più spettacolari e affascinanti della Sicilia, che si tiene ogni anno nel mese di maggio. Durante questa festa, le strade del centro storico si trasformano in un colorato tappeto di fiori, grazie alla creazione di opere d'arte floreali realizzate da artisti e volontari. I partecipanti utilizzano petali di fiori di diverse varietà e colori per comporre intricati disegni e motivi, che richiamano temi religiosi, culturali e della tradizione siciliana. L'Infiorata non è solo un evento estetico, ma anche un momento di celebrazione comunitaria, che attira visitatori da tutto il mondo. La manifestazione culmina con una processione religiosa, rendendo l'Infiorata un'esperienza che unisce arte, spiritualità e cultura locale in un'atmosfera festosa e coinvolgente. La bellezza dei tappeti floreali e l'energia dell'evento rendono questo appuntamento un imperdibile per chi visita Noto. Nei dintorni Tra Archeologia e Natura Se avete tempo, esplorate Noto Antica , i ruderi della città medievale abbandonata, avvolti da una vegetazione selvaggia. A soli 15 km, la Riserva Naturale di Vendicari offre spiagge incontaminate e torri costiere, mentre Eloro , sito archeologico greco-romano, vi porterà indietro nel tempo. Marzamemi Marzamemi è un pittoresco borgo di pescatori che dista pochi chilometri da Noto. Noto per la sua bellezza naturale e il suo affascinante centro storico. Caratterizzato da stradine acciottolate e case dai colori pastello, il paese si affaccia su un mare cristallino, ideale per nuotare e praticare sport acquatici. Marzamemi è famoso anche per la sua tradizione di pesca del tonno, che si riflette nella sua gastronomia, con piatti a base di pesce fresco. Durante l'estate, il borgo si anima con eventi culturali e festival, attirando turisti in cerca di autenticità e relax. La piazza principale, con le sue caffetterie e ristoranti, è il cuore pulsante della vita locale, perfetta per gustare un aperitivo al tramonto. Concludendo In conclusione, visitare Noto significa immergersi in un viaggio attraverso la bellezza e la storia. La città, patrimonio dell'umanità UNESCO, è un trionfo dell'architettura barocca, con le sue chiese magnifiche e i palazzi storici che raccontano storie di un passato affascinante. Le strade lastricate, i monumenti e le piazze vivaci creano un'atmosfera incantevole, perfetta per passeggiate tranquille e scoperte artistiche. Inoltre, l'ospitalità dei suoi abitanti e la deliziosa cucina siciliana rendono Noto una meta irresistibile per chi cerca autenticità e sapori unici. Non dimentichiamo le scale dipinte e le suggestive spiagge nei dintorni, che completano l'esperienza con un tocco di creatività e natura. Che si tratti di una visita culturale, di una fuga romantica o di un'avventura gastronomica, Noto offre un'esperienza indimenticabile che arricchisce il cuore e la mente di chi la visita. E non dimenticate la macchina fotografica: ogni angolo è un’opera d’arte.
- Rocca Sinbalda (RI)
Oggi vi portiamo a visitare un luogo che sembra uscito da una fiaba, un borgo incantato dove il tempo si è fermato: Rocca Sinibalda. Ci troviamo nel cuore della Sabina, in provincia di Rieti, nella regione Lazio, un territorio ricco di storia, tradizioni e paesaggi mozzafiato. Rocca Sinibalda, con il suo imponente castello che domina la valle, è un gioiello nascosto che merita di essere scoperto. La storia di Rocca Sinibalda La storia di Rocca Sinibalda affonda le radici in tempi antichi. Le prime testimonianze di un insediamento risalgono all'epoca romana, quando la zona era un importante crocevia di strade e commerci. Tuttavia, il borgo assunse la sua forma attuale durante il Medioevo, quando la potente famiglia Orsini ne fece il proprio feudo. Nel corso dei secoli, Rocca Sinibalda fu teatro di numerose battaglie e contese, passando di mano tra diverse famiglie nobiliari. Il castello, costruito nel XII secolo, fu più volte ampliato e fortificato, diventando una roccaforte inespugnabile. La sua posizione strategica, a controllo della valle del Turano, lo rese un luogo ambito e conteso. Nel Rinascimento, Rocca Sinibalda visse un periodo di grande splendore, grazie al mecenatismo della famiglia Cesarini, che trasformò il castello in una residenza signorile, arricchendolo di opere d'arte e decorazioni. Tuttavia, il declino del borgo iniziò nel XVII secolo, quando la famiglia Cesarini si trasferì a Roma, lasciando Rocca Sinibalda in un relativo isolamento. Nonostante ciò, il borgo ha conservato intatto il suo fascino medievale, con le sue stradine strette e tortuose, le case in pietra e il castello che domina l'intero paesaggio. Rocca Sinibalda è un luogo dove la storia e la natura si fondono in un connubio perfetto, offrendo ai visitatori un'esperienza indimenticabile. Cosa vedere a Rocca Sinibalda L'attrazione principale di Rocca Sinibalda è senza dubbio il suo imponente castello, un'opera architettonica di grande valore storico e artistico. Il castello, con la sua forma a "chela di granchio", è un esempio unico di architettura militare medievale. Le sue mura merlate, le torri di avvistamento e il cortile interno testimoniano la sua funzione di roccaforte inespugnabile. All'interno del castello, è possibile visitare il Museo Civico, che ospita una collezione di reperti archeologici, opere d'arte e documenti storici che raccontano la storia del borgo e del suo territorio. Tra le opere più preziose, spiccano gli affreschi rinascimentali che decorano le sale del castello, raffiguranti scene mitologiche e allegoriche. Oltre al castello, Rocca Sinibalda offre ai visitatori la possibilità di passeggiare per il borgo, ammirando le case in pietra, le chiese medievali e i vicoli pittoreschi. Tra i luoghi di interesse, meritano una visita la Chiesa di San Nicola di Bari, con il suo campanile romanico, e la Chiesa di Santa Maria Assunta, che conserva un prezioso altare ligneo del XVII secolo. L'attrazione principale: Il castello di Rocca Sinibalda L'attrazione principale di Rocca Sinibalda è il castello. La sua architettura imponente e le sue decorazioni rinascimentali lo rendono un luogo di grande fascino. Il castello fu costruito nel XII secolo come una fortezza militare, probabilmente per volere di famiglie nobili locali o sotto il controllo dello Stato Pontificio, per difendere il territorio e il borgo circostante. Nel corso dei secoli, il castello fu più volte ampliato e modificato, assumendo la sua forma attuale nel XVI secolo, quando la famiglia Cesarini lo trasformò in una residenza signorile. All'interno del castello, è possibile visitare il Museo Civico, che ospita una collezione di reperti archeologici, opere d'arte e documenti storici. Tra le opere più preziose, spiccano gli affreschi rinascimentali che decorano le sale del castello, raffiguranti scene mitologiche e allegoriche. Il castello offre anche la possibilità di ammirare un panorama mozzafiato sulla valle del Turano e sui monti circostanti. Cosa vedere e fare nei dintorni di Rocca Sinibalda Rocca Sinibalda è un punto di partenza ideale per esplorare la Sabina, una regione ricca di borghi medievali, abbazie, castelli e paesaggi naturali incontaminati. Tra i luoghi di interesse nei dintorni, meritano una visita: L'Abbazia di Farfa L'Abbazia di Santa Maria di Farfa è un monastero benedettino situato a Fara in Sabina, nella provincia di Rieti, 30 km da Rocccca Sinibalda e circa 40 km a nord di Roma. Fondata tra il 560 e il 570 d.C. da San Lorenzo Siro, un monaco proveniente dalla Siria, l'abbazia prende il nome dal fiume Farfa che scorre nelle vicinanze. L'architettura dell'abbazia presenta elementi di epoca carolingia, visibili nella base del campanile e nel muro perimetrale. La chiesa abbaziale, con pianta a croce latina e tre navate, conserva affreschi significativi, tra cui un "Giudizio Universale" del pittore fiammingo Dirck Barendsz (1561). Il Lago del Turano Il lago si estende per circa 10 chilometri di lunghezza, con un perimetro di 36 chilometri, e si trova a un'altitudine di 536 metri sul livello del mare. Le sue sponde ospitano pittoreschi borghi medievali come Castel di Tora e Colle di Tora, che offrono scorci suggestivi e testimonianze storiche. L'area circostante è ideale per attività all'aperto come escursionismo, sport acquatici e relax nella natura. Il Borgo di Castel di Tora Castel di Tora è un pittoresco borgo che si affaccia sulle sponde del lago del Turano. Con un'altitudine di 607 metri sul livello del mare, il paese è circondato dai boschi della Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia . Le origini del borgo risalgono all'anno Mille, e fino al 1864 era conosciuto come Castelvecchio. Oggi, Castel di Tora è annoverato tra i Borghi più Belli d'Italia, offrendo ai visitatori un affascinante intreccio di storia, cultura e natura. Colle di Tora Colle di Tora è un pittoresco borgo della provincia di Rieti, situato su una penisola che si protende nel Lago del Turano. Fondato tra il X e l'XI secolo, il paese sorge su uno sperone roccioso a 542 metri sul livello del mare, offrendo panorami mozzafiato sul lago e sui boschi circostanti. Fino al 1864 era noto come Collepiccolo, ma successivamente ha assunto l'attuale denominazione in riferimento all'antica città romana di Tora. Le strette vie del borgo, le case in pietra e l'atmosfera tranquilla rendono Colle di Tora una meta ideale per chi cerca autenticità e bellezza naturale. Le Cascate delle Marmore Cascata delle Marmore : Situata nella Valnerina, a breve distanza da Terni, questa cascata è una delle più alte d'Europa, con un'altezza di 165 metri suddivisi in tre salti. Considerata la cascata artificiale più alta del continente, è alimentata dal fiume Velino che, attraverso le cascate, confluisce nel fiume Nera. Oltre al suo valore naturalistico, la zona offre percorsi turistici e attività come il rafting sul fiume Nera, rendendola una meta ideale per gli amanti della natura e degli sport acquatici. Queste attrazioni rappresentano una sintesi delle ricchezze storiche, culturali e naturali che caratterizzano la provincia di Rieti, offrendo esperienze uniche per ogni visitatore. Il Monte Terminillo Il Monte Terminillo, con i suoi 2.217 metri di altitudine, è la vetta più alta dei Monti Reatini nel Lazio. Situato a circa 100 km da Roma e 20 km da Rieti, è noto come " la montagna di Roma " per la sua vicinanza alla capitale. Storicamente, il Terminillo è stato apprezzato per le sue risorse naturali; in epoca romana, il suo ghiaccio veniva utilizzato per conservare gli alimenti. Nel dopoguerra, divenne una rinomata località sciistica, frequentata dalla nobiltà romana. Oltre agli sport invernali, offre opportunità per escursioni estive, come il Sentiero Planetario, che riproduce in scala il sistema solare. Cosa mangiare a Rocca Sinibalda La cucina di Rocca Sinibalda è semplice e genuina, basata su prodotti locali e tradizioni contadine. Tra i piatti tipici, spiccano: Fregnacce alla sabinese : Pasta fatta in casa, tagliata a rombi e condita con spezie, olive nere, funghi, carciofini, aglio e peperoncino. Frascarelli : Piatto di origine marchigiana, simile a una polenta di farina bianca, preparata cuocendo il riso con abbondante acqua e aggiungendo man mano la farina. Ultimata la cottura, si condisce con un sugo preparato con cipolla, sedano, carota, pomodoro o salsiccia a pezzetti, e formaggio grattugiato. Fettuccine con i porcini : Fettuccine fatte in casa condite con un sugo a base di funghi porcini freschi, offrendo un sapore autentico dei boschi locali. Questi piatti rappresentano l'autenticità della cucina sabinese, offrendo un'esperienza culinaria unica a chi visita Rocca Sinibalda. Concludendo Rocca Sinibalda è un luogo magico, dove la storia, la natura e la tradizione si fondono in un'armonia perfetta. Un borgo incantato che vi conquisterà con il suo fascino senza tempo, offrendovi un'esperienza indimenticabile. Un luogo ideale per chi cerca una fuga dalla vita frenetica della città, per immergersi in un'atmosfera di pace e tranquillità. Un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, dove è ancora possibile assaporare il gusto autentico della vita di campagna. Un luogo che vi lascerà un ricordo indelebile nel cuore.
- Giardini di Ninfa (LT)
Oggi vi portiamo a visitare il Giardino di Ninfa, ci troviamo nel comune di Cisterna di Latina, al confine con Norma e Sermoneta, in provincia di Latina, nella regione del Lazio. Questo luogo incantevole, spesso definito il “ giardino più romantico del mondo ”, è un vero e proprio angolo di paradiso immerso nella natura, dove storia e bellezza si fondono in un abbraccio armonioso. Il Giardino di Ninfa: Una Meraviglia della Natura Il Giardino di Ninfa si estende su una superficie di circa 8 ettari e ospita oltre 1.300 specie di piante diverse, provenienti da ogni angolo del globo. Qui, la biodiversità regna sovrana: troverete fiori rari, alberi secolari, rose profumate e piante esotiche che creano un’atmosfera magica e incantevole. Le stagioni cambiano il volto del giardino, con colori e profumi che si trasformano a ogni passo, regalando esperienze sensoriali uniche. Il giardino è stato progettato nel corso del XX secolo, ispirandosi ai principi del giardinaggio paesaggistico inglese. L’acqua, presente in numerosi corsi e laghetti, riflette il cielo e le piante circostanti, creando un effetto visivo straordinario. Cosa Fare nel Giardino di Ninfa Una visita al Giardino di Ninfa è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. Passeggiando lungo i sentieri ben curati, potrete ammirare la varietà di forme e colori delle piante, ascoltare il canto degli uccelli e respirare l’aria fresca e profumata. Ci sono aree dedicate alla meditazione e al relax, dove potrete fermarvi a contemplare la bellezza del paesaggio. Non dimenticate di portare la macchina fotografica! Ogni angolo del giardino è una cornice perfetta per scatti indimenticabili. Inoltre, durante la visita, avrete l’opportunità di partecipare a tour guidati, che offrono approfondimenti sulla storia del giardino, sulla sua flora e sulla sua fauna. All'interno del Giardino di Ninfa è possibile anche ammirare i resti di un castello e altri edifici medievali. Il giardino, realizzato sui ruderi della città medievale di Ninfa, include rovine di un castello, mura, un municipio restaurato e resti di chiese ed edifici civili. Questi elementi architettonici sono stati integrati nel giardino all'inglese, creando un ambiente unico che combina storia e natura. I Dintorni: Tesori Nascosti Dopo aver esplorato il Giardino di Ninfa, vi invitiamo a scoprire anche i dintorni, che offrono altrettante meraviglie. Parco Pantanello A pochi chilometri di distanza si trova il Parco Pantanello, un'area naturale protetta che si estende per oltre 100 ettari. Il Parco Pantanello si trova all'interno del Monumento Naturale "Giardino di Ninfa", un'area protetta creata dalla Regione Lazio nel 2000. Circa 12 ettari del parco sono occupati da zone umide, che comprendono stagni, paludi, prati allagati e piccoli corsi d'acqua, ognuno con un proprio e distinto valore ecologico. Qui, potrete passeggiare lungo sentieri immersi nella vegetazione, osservare diverse specie di uccelli e godere di panorami mozzafiato. Il parco è un ottimo posto per pic-nic e offre spazi attrezzati per il relax. Parco Archeologico dell'Antica Norba Nelle vicinanze del Giardino di Ninfa è possibile visitare il Parco Archeologico dell'Antica Norba . Questo sito si trova appena fuori dal comune di Norma e offre una vista spettacolare sulla pianura pontina. Il parco conserva i resti dell'antica città romana di Norba, famosa per le sue imponenti mura poligonali e le porte strategiche come la Porta Maggiore. La città, fondata nel VII secolo a.C., fu un importante centro durante il periodo romano, ma subì un declino repentino a causa delle guerre civili tra Mario e Silla. Il parco è accessibile gratuitamente e offre un'esperienza culturale immersiva nella storia e nella natura circostante. Museo del Cioccolato di Norma Immagina di immergerti in un mondo di dolcezza e storia al Museo del Cioccolato di Norma , situato nel cuore del Lazio. Questo piccolo gioiello, nato nel 1995 all'interno di un'antica fabbrica, ti trasporterà in un viaggio attraverso il tempo, dalle civiltà Maya alla produzione moderna del cioccolato. Potrai ammirare macchinari d'epoca, bilance e cioccolatiere antiche, e scoprire le tecniche di lavorazione del cacao. La visita si conclude con una degustazione di cioccolato fuso e un'area shop dove acquistare deliziosi prodotti a base di cacao. Un'esperienza unica che ti lascerà con il desiderio di tornare a scoprire i segreti di questo " cibo degli Dei " Sermoneta e il suo castello A soli 8 chilometri dal celebre Giardino di Ninfa, si cela Sermoneta, un suggestivo borgo medievale che incanta con la sua posizione arroccata sui Monti Lepini. Passeggiando tra le sue strette vie, ammirando le case in pietra e le solide mura difensive, si respira un'atmosfera d'altri tempi. Il maestoso Castello Caetani, con la sua storia secolare che affonda le radici nel X secolo, è l'indiscusso protagonista. Dalle sue mura si gode una vista mozzafiato sulla valle sottostante. Varcando il suo ingresso, si compie un viaggio nel passato, esplorando le stanze che hanno ospitato nobili casate. Le coinvolgenti visite guidate vi condurranno alla scoperta di storie, leggende e curiosità che avvolgono questo affascinante maniero. Conclusione In conclusione, una visita al Giardino di Ninfa e ai suoi dintorni è un'esperienza imperdibile per gli amanti della natura, della storia e della bellezza. Che siate alla ricerca di tranquillità o di avventura, questo angolo del Lazio ha qualcosa da offrire a tutti. Non dimenticate di pianificare la vostra visita e di vivere una giornata che rimarrà nel vostro cuore. Informazioni giardino di Ninfa: QUI
- Riserva Naturale Zompo lo Schioppo (AQ)
Oggi vi portiamo a visitare la Riserva Naturale Zompo lo Schioppo, passeremo una giornata a contatto con la natura. Ci troviamo nel comune di Morino, in provincia dell'Aquila, nella regione Abruzzo. Quest'area si estende per 1025 ettari all'interno della Valle Roveto, una profonda valle che si sviluppa per circa 30 chilometri nel cuore dell'Appennino laziale-abruzzese. La riserva si trova in una posizione strategica, tra due importanti aree protette: il Parco Regionale dei Monti Simbruini e il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Preparatevi a immergervi in un paesaggio incantevole, dove l'acqua è protagonista assoluta. La riserva è famosa per la sua spettacolare cascata, una delle più alte dell'Appennino, che regala uno spettacolo indimenticabile, soprattutto in primavera. Ma non solo. Il territorio La Cascata Cuore pulsante della riserva, la cascata Zompo Lo Schioppo è uno spettacolo mozzafiato, soprattutto in primavera. L'acqua precipita da un'alta parete rocciosa, creando un fragore intenso e una nube di vapore. L'ambiente circostante è umido e fresco, con una vegetazione rigogliosa di muschi e felci. Cascata più alta dell'Appennino : L'acqua sgorga da una parete rocciosa alta oltre 130 metri, creando la cascata naturale più alta dell'Appennino. Le Praterie Le praterie della riserva sono ampie distese erbose che si estendono su terreni in altitudine, dove la vegetazione è dominata da fiori selvatici, erbe aromatiche e piante da prato. Questi ambienti sono particolarmente ricchi di biodiversità e sono un habitat ideale per numerose specie di insetti, uccelli e piccoli mammiferi. Durante la stagione estiva, le praterie si colorano di mille sfumature, creando un paesaggio di rara bellezza. Le Rupi Le rupi della riserva sono imponenti formazioni rocciose che si ergono in modo drammatico sul paesaggio circostante. Queste pareti di roccia, spesso difficili da scalare, sono rifugi naturali per diverse specie di rapaci, come aquile e falchi, che trovano riparo tra le fessure e le sporgenze. La flora che cresce sulle rupi è quella tipica delle zone rocciose, con piante resistenti e ben adattate ai terreni poveri e alle esposizioni soleggiate. Bosco Misto Il bosco misto della riserva è caratterizzato dalla presenza di diverse specie di alberi decidui e conifere. Questo ambiente è estremamente variegato e ospita una grande varietà di flora e fauna. Tra gli alberi predominano faggi, querce, aceri e alcune conifere come il pino nero. Il sottobosco è ricco di felci, muschi e piccoli arbusti. In questa zona, la fauna è altrettanto ricca: si possono incontrare cervi, caprioli, cinghiali e una varietà di uccelli forestali. I Faggeti I faggeti di Zoppo Schioppo sono tra gli ambienti più rappresentativi della riserva, con faggi secolari che formano veri e propri boschi impenetrabili. Questi boschi hanno un'atmosfera particolare, in cui la luce filtrata attraverso le alte chiome degli alberi crea giochi di ombre sul suolo coperto di foglie secche. La fauna che popola i faggeti include specie come il tasso, il capriolo e varie specie di uccelli forestali, come il picchio rosso maggiore. I faggeti sono anche importanti per la conservazione di molte specie vegetali rare e protette. Zone Umide Le zone umide della riserva sono ambienti acquatici ricchi di biodiversità, in cui stagni, ruscelli e piccole paludi offrono rifugio a numerosi organismi acquatici. Questi habitat sono cruciali per la vita di anfibi, come rane e salamandre, e di uccelli acquatici, tra cui aironi e anatre. La vegetazione tipica di queste aree comprende canne, giunchi e piante acquatiche che prosperano in condizioni di elevata umidità. Le zone umide rappresentano anche un'importante risorsa per la purificazione delle acque e il mantenimento degli equilibri ecologici. Eremo di Santa Madonna del Caùto L'Eremo di Santa Maria del Cauto si trova nella Riserva Naturale Zompo lo Schioppo, nel comune di Morino (AQ), ed è un antico luogo di culto incastonato nella roccia a 1.173 metri di altitudine. Per raggiungerlo, si parte da Morino, in località Grancia, e si segue il sentiero 602b, noto come "delle Scalelle". Il percorso attraversa una faggeta con un dislivello di circa 670 metri e richiede circa due ore di cammino. Le prime testimonianze storiche dell'eremo risalgono al 1174, mentre nel 1188 fu donato all'Abbazia di Casamari. Successivamente, nel XVII secolo, risultava già in rovina. Oggi l'eremo è una meta apprezzata da escursionisti e pellegrini, grazie alla bellezza del percorso e all’atmosfera di spiritualità che lo circonda. La riserva offre panorami suggestivi e un'immersione totale nella natura, rendendo la visita un'esperienza affascinante per chi ama trekking e storia. Curiosità La Cascata: Sorgente carsica intermittente : La cascata è alimentata da una sorgente carsica, il che significa che l'acqua scorre attraverso fessure e grotte sotterranee nella roccia calcarea. La sua particolarità è che si prosciuga nei mesi estivi e autunnali, per poi tornare a scorrere con l'aumento delle precipitazioni. A spasso nel parco I vari percorsi presenti possono essere suddivisi in due principali categorie: sentieri tematici ed escursionistici. I sentieri tematici sono percorsi di bassa difficoltà, adatti anche a escursionisti alle prime armi, bambini e persone anziane. Ognuno di questi sentieri è arricchito da pannelli informativi che facilitano la comprensione del paesaggio, della storia e della natura dei luoghi attraversati. I sentieri escursionistici, invece, sono più lunghi e richiedono un impegno maggiore; sono ben segnalati con la tipica segnaletica orizzontale CAI e con cartelli direzionali posizionati in prossimità degli accessi e degli incroci. Le aree di sosta (Lo Schioppo, Piano Sacramento, La Fossa) sono dotate di tavoli, panche, punti di fuoco, servizi igienici e spazi per il ristoro. Mappa del parco : QUI Progetto FORESTIAMO Forestiamo rappresenta un'iniziativa pionieristica nella regione della Marsica, mirata a sviluppare una gestione forestale sostenibile. L'obiettivo principale è la creazione di un'alleanza tra enti pubblici e proprietari terrieri privati per la cura e la valorizzazione delle risorse boschive. Il progetto si concentra sulla definizione di standard per la certificazione ecocompatibile delle filiere, delle attività e dei prodotti derivanti dalle foreste. Promosso dal Comune di Morino in collaborazione con la Società Azienda Sviluppo Territoriale (A.S.T.) s.r.l., "Forestiamo" beneficia del sostegno finanziario del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, e gode del patrocinio della Regione Abruzzo, di Legambiente e di PEFC. In altre parole, il progetto "Forestiamo" è un tentativo di creare un modello di gestione forestale responsabile nella Marsica. Si vuole unire le forze di enti pubblici e privati per proteggere e valorizzare le foreste, garantendo al contempo la sostenibilità delle attività e dei prodotti forestali. Il tutto è reso possibile grazie al supporto di diverse istituzioni e organizzazioni. Scarica la brochure del parco : QUI Concludedo La Riserva Naturale Zompo Lo Schioppo è un luogo imperdibile per chi ama la natura, l'avventura e la scoperta. Offre un'esperienza unica grazie alla sua straordinaria varietà di paesaggi: dalla maestosa cascata, tra le più alte dell'Appennino, ai boschi secolari, dalle praterie d'alta quota alle rupi scoscese. È un vero e proprio scrigno di biodiversità, dove si possono osservare numerose specie di flora e fauna, alcune rare e protette. I sentieri escursionistici permettono di immergersi completamente in questo ambiente incontaminato, offrendo panorami mozzafiato sulla Valle Roveto. Inoltre, la riserva custodisce un ricco patrimonio storico e culturale, con antichi borghi e tradizioni locali. Visitare Zompo Lo Schioppo significa vivere un'esperienza autentica, all'insegna della natura, dell'avventura e della scoperta.
- Cinque terre
Oggi vi portiamo a scoprire le Cinque Terre , uno dei tesori più affascinanti della Liguria, situato tra La Spezia e Genova. Questa straordinaria area costiera è composta da cinque pittoreschi borghi: Monterosso al Mare , Vernazza , Corniglia , Manarola e Riomaggiore . Ogni paese ha il suo carattere unico e offre panorami mozzafiato, con case colorate che si arrampicano sulle scogliere a picco sul mare. Monterosso al mare Monterosso al Mare è il borgo più grande delle Cinque Terre, pur mantenedo il suo carattere di pesino di pescatori, è una meta imperdibile per chi desidera esplorare questa straordinaria regione ligure. Con le sue splendide spiagge, la ricca storia e il caratteristico paesaggio, offre una varietà di attività e attrazioni. Ecco cosa vedere e fare durante una visita a Monterosso al Mare. Spiaggia di Fegina La spiaggia di Fegina è la più ampia di Monterosso e una delle più belle delle Cinque Terre. Qui puoi rilassarti al sole, nuotare nelle acque cristalline o goderti un drink in uno dei chioschi sulla spiaggia. Chiesa di San Giovanni Battista Situata nel centro storico, questa chiesa in stile gotico genovese è famosa per le sue strisce bianche e nere e il bellissimo rosone centrale. All'interno si possono ammirare opere d'arte significative, tra cui la Madonna del Rosario di Luca Cambiaso. Il Gigante Questa imponente statua di Nettuno, conosciuta come "Il Gigante", si erge sopra la spiaggia di Fegina ed è diventata un simbolo del paese. La statua è stata realizzata negli anni '30 e rappresenta un'importante attrazione per i visitatori. Chiesa di San Francesco - Convento Frati Cappuccini Situato su una collina che domina Monterosso, il convento offre non solo un luogo di pace e meditazione, ma anche panorami spettacolari sulla costa ligure. È raggiungibile tramite un sentiero panoramico che vale la pena percorrere. Sentieri Escursionistici Monterosso è un ottimo punto di partenza per esplorare i sentieri del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Il famoso Sentiero Azzurro collega Monterosso agli altri borghi delle Cinque Terre, offrendo viste mozzafiato lungo il percorso. Cosa fare a Monterosso Attività Balneari Oltre a rilassarsi sulla spiaggia, puoi praticare sport acquatici come snorkeling e kayak per esplorare le acque limpide della zona. Gastronomia Non perdere l'occasione di assaporare i piatti tipici liguri nei ristoranti locali. Specialità come la focaccia, il pesto e i frutti di mare freschi sono un must. Shopping Passeggiando per le stradine del centro storico, troverai negozi che vendono prodotti artigianali locali, souvenir e specialità gastronomiche. Monterosso al Mare è una destinazione che combina bellezze naturali, cultura e storia, rendendola ideale per una visita indimenticabile nelle Cinque Terre. Che tu sia in cerca di avventura o semplicemente desideri rilassarti al sole, Monterosso ha qualcosa da offrire a tutti! Vernazza Vernazza è il secondo borgo delle Cinque Terre, anch'esso offre una varietà di esperienze da vivere e luoghi da esplorare. Ecco alcune delle principali attrazioni e attività che puoi goderti durante la tua visita. Cosa Vedere Chiesa di Santa Margherita d'Antiochia Questa chiesa, costruita nel XIII secolo, è un esempio di architettura gotica ligure. Situata su uno sperone a picco sul mare, offre una vista spettacolare ed è un luogo ideale per apprezzare la storia e la spiritualità del borgo. Castello Doria Questa fortezza medievale, risalente al XIII secolo, domina il paesaggio e offre una vista panoramica su Vernazza e sul mare. Oltre ad esplorare le antiche mura, puoi visitare il museo all'interno. Piazza Guglielmo Marcon i Il cuore pulsante del paese, questa piazza vivace è circondata da ristoranti e bar. È il luogo perfetto per gustare un aperitivo o semplicemente osservare il passare della vita locale. Attività da Fare Escursioni sui Sentieri Vernazza è un ottimo punto di partenza per trekking indimenticabili. Il Sentiero Azzurro collega Vernazza a Corniglia e Monterosso, offrendo panorami mozzafiato sul mare e sulla costa. Questi sentieri variano in difficoltà e lunghezza, rendendoli accessibili a tutti. Relax in Spiaggia Le spiagge di Vernazza sono perfette per una giornata di relax. Puoi goderti il sole sulla spiaggia sabbiosa vicino al porticciolo o esplorare angoli più tranquilli lungo la costa. Gastronomia Locale Non perdere l'opportunità di assaporare i piatti tipici liguri nei ristoranti del borgo. I frutti di mare freschi e il famoso pesto sono imperdibili. Molti ristoranti offrono anche vista sul mare, rendendo l'esperienza culinaria ancora più speciale. Visita al Santuario di Nostra Signora di Reggio Situato a breve distanza da Vernazza, questo santuario è raggiungibile tramite un sentiero panoramico ed è un luogo di grande significato storico e religioso. In sintesi, Vernazza è una destinazione che combina bellezze naturali, storia affascinante e delizie culinarie, rendendola un luogo ideale per una visita indimenticabile nelle Cinque Terre. Corniglia Corniglia è il borgo più alto delle Cinque Terre, situata su un promontorio sopraelevato, da cui domina il mare con il suo aspetto colorato e caratteristico. Questo affascinante borgo delle Cinque Terre è il più difficile da raggiungere, principalmente a causa della lunga scalinata che conduce al centro storico, un aspetto poco gradito a chi non ama camminare. Cosa Vedere Chiesa di San Pietro Questa chiesa risalente al XIV secolo è un esempio di architettura gotica ligure. La sua facciata in marmo bianco di Carrara e il rosone decorato la rendono un luogo di grande interesse storico e artistico. Terrazza di Santa Maria Situata alla fine di Via Fieschi, questa terrazza panoramica offre una vista spettacolare sulla costa delle Cinque Terre. È un luogo ideale per godere di un aperitivo al tramonto mentre ammiri il paesaggio. Oratorio dei Disciplinati di Santa Caterina Questo piccolo oratorio, situato nella piazzetta Largo Taragio, è famoso per il suo soffitto dipinto a imitazione del cielo. È un luogo tranquillo dove rifugiarsi e apprezzare l'arte locale. Attività da Fare Scalinate Lardarina La Lardarina è una lunga scalinata con 377 gradini che collega la stazione ferroviaria al centro del paese. Anche se la salita può sembrare impegnativa, offre una vista panoramica unica durante il percorso. Escursioni Corniglia è un ottimo punto di partenza per escursioni verso Vernazza e Manarola. Il sentiero che collega Corniglia a Vernazza è particolarmente suggestivo e offre paesaggi mozzafiato lungo il percorso. Degustazione di Vini Locali Non perdere l'occasione di assaporare il famoso vino Vernaccia di Corniglia, prodotto localmente. Diverse enoteche e ristoranti offrono degustazioni che ti permetteranno di scoprire i sapori autentici della regione. Passeggiata nel Centro Storico Perditi tra le stradine strette e colorate del centro storico, dove troverai negozi caratteristici, caffè accoglienti e angoli pittoreschi perfetti per foto indimenticabili. Corniglia, con la sua atmosfera tranquilla e i panorami spettacolari, è una tappa imperdibile per chi visita le Cinque Terre, offrendo un'esperienza autentica e ricca di bellezze naturali e culturali. Manarola Manarola è un pittoresco villaggio caratterizzato da stradine strette e ripide, che creano un'atmosfera intima e romantica. Noto per le sue case colorate che si arrampicano su un promontorio a picco sul mare. Cosa Vedere Porticciolo di Manarola Il piccolo porticciolo è un angolo pittoresco dove le barche da pesca colorate si mescolano con le acque blu del mare. Qui puoi ammirare il paesaggio mentre osservi i pescatori locali al lavoro. Chiesa di San Lorenzo Questa chiesa del XIV secolo presenta una facciata in stile gotico e un interno ricco di dettagli artistici. Non perdere l'opportunità di ammirare il suo rosone e gli affreschi che adornano le pareti. Attività da Fare Escursione verso Corniglia Il sentiero che collega Manarola a Corniglia è un'ottima opportunità per immergersi nella natura. Il percorso attraversa vigneti e offre scorci spettacolari sul mare e sui borghi circostanti. Degustazione di Vini Manarola è famosa per il suo vino locale, il Sciacchetrà. Visita le cantine della zona per scoprire i processi di produzione e assaporare questo pregiato vino dolce. Relax sulle Rocce Le scogliere intorno al porticciolo sono perfette per prendere il sole e nuotare. Puoi portare un asciugamano e goderti una giornata di relax in questo angolo tranquillo. Aperitivo al Nessun Dorma Questo famoso bar offre una vista spettacolare sul mare ed è il luogo ideale per gustare un aperitivo al tramonto, mentre ti godi la bellezza del panorama. Visita al Santuario della Madonna di Montenero Situato sopra Manarola, questo santuario è raggiungibile tramite un sentiero panoramico ed è un ottimo posto per godere della vista sull'intera costa delle Cinque Terre. Manarola è un luogo dove la bellezza naturale si fonde con la cultura locale, rendendolo una tappa imperdibile per chi visita le Cinque Terre. Riomaggiore Riomaggiore, il primo borgo delle Cinque Terre partendo da levante, è un luogo ricco di storia e bellezze naturali. Ecco cosa vedere e fare durante la tua visita. Cosa Vedere Chiesa di San Giovanni Battista Questa chiesa, costruita nel 1340, presenta uno stile gotico e un affascinante rosone. All'interno, puoi ammirare opere d'arte significative, tra cui rilievi marmorei e un crocifisso ligneo del XVII secolo. Castello di Riomaggiore Situato in posizione panoramica, il castello fu edificato nel 1260 per motivi difensivi. Oggi offre una vista spettacolare sulla costa e rappresenta un'importante testimonianza storica del borgo. Oratorio dei Santi Rocco e Sebastiano Costruito nel 1480, questo oratorio è dedicato ai santi che proteggevano la comunità dalla peste. La sua architettura semplice ma affascinante merita una visita. Via dell'Amore Questo famoso sentiero panoramico collega Riomaggiore a Manarola ed è perfetto per una passeggiata romantica lungo la costa. Recentemente riaperto, offre viste mozzafiato sul mare. Attività da Fare Passeggiata nel Centro Storico Perditi tra i caratteristici "carruggi", le strette stradine che si snodano nel borgo. Qui troverai negozi di artigianato locale e caffè accoglienti dove gustare un caffè o un gelato. Relax al Mare Riomaggiore ha una piccola spiaggia di ciottoli ideale per prendere il sole e nuotare. Gli scogli circostanti sono perfetti per chi ama tuffarsi nelle acque cristalline. Degustazione di Vini Locali Approfitta della presenza di diverse enoteche per assaporare il rinomato vino delle Cinque Terre, come il Sciacchetrà, mentre ti godi la vista sul mare. Escursioni nei Dintorni Riomaggiore è un ottimo punto di partenza per esplorare i sentieri del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Puoi avventurarti verso i borghi vicini o esplorare le colline circostanti. Riomaggiore è una meta che combina storia, cultura e bellezze naturali, rendendola imperdibile per chi visita le Cinque Terre. Concludendo Le Cinque Terre sono una delle mete turistiche più affascinanti d'Italia, grazie ai loro paesaggi mozzafiato, alla ricca storia e alla cultura unica. I cinque borghi - Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore - si affacciano su scogliere a picco sul mare, creando scenari pittoreschi e suggestivi. Dichiarate Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1997, queste località sono celebri per i loro terrazzamenti vitati e l'agricoltura sostenibile. Gli amanti dell'outdoor possono esplorare una rete di sentieri panoramici, come il famoso Sentiero Azzurro, che collega i borghi e offre viste spettacolari. La gastronomia locale è un altro punto forte, con piatti a base di pesce fresco e vini pregiati come il Sciacchetrà. Ogni borgo ha la sua storia e tradizioni uniche, rendendo le Cinque Terre una destinazione imperdibile per chi cerca un'esperienza autentica in Italia. Come raggiungere le cinque terre Levanto Per esplorare le Cinque Terre in camper, è consigliabile lasciare il veicolo a Levanto e continuare il viaggio in treno verso i cinque caratteristici borghi. Il primo paese delle Cinque Terre che si trova a soli 5 minuti di treno da Levanto è Monterosso. Monterosso Un'alternativa è sostare sulle colline di Monterosso al Mare, nella zona de Il Poggio, dove è stata realizzata una piccola area attrezzata per camper con circa 14 posti disponibili. Questa area è dotata di una fermata per il bus e offre anche un servizio navetta. Poiché i posti sono limitati, è consigliabile effettuare una prenotazione in anticipo. La Spezia Volendo anche La Spezia si conferma come base ideale per chi desidera esplorare le Cinque Terre e le meraviglie del Golfo dei Poeti.
- Eremo di San Bartolomeo in Legio (PE)
Oggi vi portiamo a visitare... l'Eremo di San Bartolomeo in Legio! Ci troviamo in uno dei luoghi più suggestivi d'Abruzzo, incastonato nel cuore del Parco Nazionale della Majella, precisamente nel comune di Roccamorice, a circa 700 metri di altitudine. Stiamo parlando dell'Eremo di San Bartolomeo in Legio, un gioiello di architettura romanica che da secoli incanta visitatori e appassionati di storia. Storia dell’Eremo di San Bartolomeo in Legio L'eremo di San Bartolomeo, si ritiene, fosse abitato già nel VI secolo da monaci eremiti fuggiti dalla Sicilia a causa dell'invasione araba. Questi monaci trovarono rifugio sulla Majella, in Abruzzo, e vi costruirono una cappella dedicata a San Bartolomeo, il loro santo protettore. Intorno al 1250, Pietro dal Morrone , futuro Papa Celestino V , restaurò l'eremo e vi si stabilì per due anni dopo il ritorno da Lione nel 1274. Tuttavia, a causa del crescente afflusso di pellegrini attratti dalla sua fama, Pietro fu costretto a trasferirsi all'Eremo di San Giovanni per cercare maggiore tranquillità. L'interno L´eremo è ancora perfettamente conservato, sopra la porta si può vedere parte dell'affresco raffigurante Cristo e la Vergine Maria. Appena varcata la porta d'ingresso nel primo locale che costituisce la chiesa è presente un altare, dove una nicchia conserva la statuetta in legno di San Bartolomeo, questa chiamata dai devoti Lu Sandarelle. A fianco dell'altare sulla sinistra una porticina conduce alla spartana e piccola cella eremitica, dove Pietro da Morrone utilizzava come luogo di silenzio e preghiera, divenne poi il 192º Papa della Chiesa cattolica dal 29 agosto al 13 dicembre 1294 giorno in cui rinunciò liberamente al pontificato col nome di Papa Celestino V. La balconata La balconata dell’Eremo di San Bartolomeo in Legio è molto più di una semplice terrazza. È un luogo carico di storia, spiritualità e bellezza naturale, un punto di osservazione privilegiato per ammirare uno dei paesaggi più suggestivi d’Abruzzo. Lungo la balconata si trova una vasca per la raccolta dell’acqua piovana. La Leggenda del Miracolo di San Bartolomeo Attorno all'Eremo di San Bartolomeo in Legio circola una leggenda suggestiva. Vicino al torrente Capo La Vena, nella parete rocciosa del Vallone dello Spirito, si trova la "Sorgente del Catenaccio" o "Sorgente di San Bartolomeo". Si narra che un eremita, stremato dal caldo e dalla sete, in un momento di disperazione, scagliò il chiavistello del portone dell'eremo contro la roccia. Il chiavistello lasciò un'impronta sulla pietra, e da quel punto iniziò a sgorgare una fonte di acqua fresca e pura, che scorre ancora oggi. Concludendo Visitare l’Eremo di San Bartolomeo in Legio è un’esperienza che vanno oltre la semplice escursione. Questo luogo incantevole offre una combinazione unica di storia millenaria, spiritualità profonda e bellezza naturale mozzafiato. La sua posizione isolata e suggestiva, incastonata tra le rocce della Majella, permette di immergersi in un’atmosfera di pace e riflessione. La leggenda del miracolo di San Bartolomeo aggiunge un tocco di mistero e fascino, rendendo la visita ancora più significativa. Inoltre, i percorsi per raggiungere l’eremo, come il Sentiero dello Spirito, offrono panorami spettacolari e un contatto diretto con la natura rigogliosa dell’Abruzzo. Nelle vicinanze Eremo di Santo Spirito a Maiella Altro Eremo di indiscussa bellezza se pur differente da quello di San Bartolomeo, l'Eremo di Santo Spirito a Maiella offre un'esperienza altrettanto coinvolgente. Mentre San Bartolomeo in Legio si presenta come un'architettura addossata alla roccia, quasi a volersi mimetizzare con la natura circostante, l'Eremo di Santo Spirito si erge maestoso sulla cima di uno sperone roccioso, offrendo una vista panoramica ancora più ampia e suggestiva. Situato a 1132 metri sul livello del mare, lungo una parete di roccia calcarea avvolta da una maestosa faggeta. Anche la sua storia è strettamente legata a Pietro da Morrone . Nel 1246, Pietro da Morrone ristrutturò l’eremo e vi costruì un oratorio e una cella, che furono seguiti da ulteriori ampliamenti man mano che la comunità cresceva. L’eremo divenne la casa madre dell’ordine dei Celestini e rimase un importante centro spirituale fino alla soppressione degli ordini monastici nel 1807. Oggi, l’eremo è una tappa del Cammino di Celestino e offre la possibilità di visitare la chiesa, la sagrestia e i resti del monastero, oltre a poter soggiornare nella foresteria Informazioni Eremo: QUI Arranpicata Falesia di Roccamorice La Falesia di Roccamorice, situata è una destinazione molto apprezzata dagli amanti del freeclimbing . Questa falesia offre una vasta gamma di vie di arrampicata, con difficoltà che variano dal grado 4 fino all’8b1 2 . Caratteristiche principali: Numero di vie : Circa 168 vie distribuite in 11 settori. Altezza massima : 42 metri. Esposizione : Principalmente sud-est, il che rende le ore tardo-pomeridiane e serali ideali per arrampicare durante l’estate. Tipologia di vie : Monotiri, con lunghezze che variano dai 10 ai 35 metri. Sicurezza : La falesia è ben attrezzata con ancoraggi sicuri.