top of page

Viaggio nelle Marche

  • Immagine del redattore: ivan morosini
    ivan morosini
  • 30 giu
  • Tempo di lettura: 11 min

In questo itinerario in terra marchigiana visiteremo: Gradara, Urbino, Gole del Furlo, Corinaldo, Loretello, il Tempio di Valadier, Grotte di Frasassi, Camerano sotterranea, Lido di Fermo e per finire il Lago di Fiastra e le Lame Rosse.

Partiamo in camper dalla provincia di Pavia in una fresca serata d’estate: il sole è già calato e la strada scorre tranquilla. L’aria si fa più leggera e, mentre l’autostrada ci accompagna verso est, siamo tutti pronti per un viaggio che ci porterà nel cuore delle Marche.



Tappa 1: Gradara ←leggi il post


Arrivo e riposo

Arriviamo a Gradara nelle prime ore del mattino, quando il borgo è ancora immerso nel silenzio. Decidiamo di riposare qualche ora nell’area sosta adiacente al paese, pronti per scoprire questa perla marchigiana appena svegli.


Risveglio nel borgo e vista al Castello di Gradara

Il mattino seguente, sveglia all’alba. L’area di sosta camper è comodissima e silenziosa, a pochi passi dalla porta di accesso al borgo. Dopo un veloce caffè in tazza, inizia la nostra giornata.

Gradara è un borgo medievale arroccato su una collina, famoso soprattutto per il suo magnifico castello. Il Castello di Gradara domina il paesaggio circostante e racchiude secoli di storia, leggende e intrighi. Si narra che qui siano vissuti i protagonisti della tragica storia d’amore tra Paolo e Francesca, resa celebre da Dante nella Divina Commedia. Salendo le mura tortuose tra torri e merli, riusciamo a vedere il castello in tutto il suo fascino medievale: mastio, cortile interno, stanze affrescate. Visitare il castello significa immergersi in un’atmosfera suggestiva, tra camminamenti, cortili e sale riccamente arredate.

Dall’alto delle mura la vista spazia fino al mare e alle prime colline marchigiane.


Il borgo e le attività

Il borgo di Gradara è un dedalo di vicoli acciottolati, case in pietra e piccole botteghe artigiane. Passeggiando, si incontrano ristorantini tipici dove assaggiare piatti della tradizione marchigiana. Tra le attività interessanti, consiglio una visita guidata al castello, una passeggiata sulle mura per ammirare il panorama e la partecipazione a eventi e rievocazioni storiche che animano il borgo in diverse occasioni.


Cena e riposo

La sera ci ritroviamo in una piccola osteria dentro le mura: tagliatelle al ragù di cinghiale, un calice di vino locale e, per concludere, la tipica “ciambella marchigiana” con il bicchiere di verdicchio. Tornati al camper, doccia e ci infiliamo nel letto: il silenzio è totale e ci regala una notte di riposo profondo.

Gradara

Tappa 2: Urbino ←leggi il post


Partenza all’alba

Dopo una colazione veloce, carichiamo il camper e, mentre il sole sorge, ci mettiamo in marcia verso nord-est, puntando su Urbino.


Scoprire Urbino

Arrivati entro metà mattina, parcheggiamo l’area di sosta poco fuori le mura urbicane. Il centro storico è un gioiello rinascimentale dichiarato Patrimonio Unesco: strade acciottolate, palazzi signorili, l’aria carica di storia.

  • Palazzo Ducale: visitare le splendide sale affrescate da Piero della Francesca e Raffaello; il cortile interno, la galleria degli Arazzi, la Biblioteca Albani con i suoi codici preziosi.

  • Casa di Raffaello: la casa natale del grande pittore, con documenti e riproduzioni delle sue opere giovanili.

  • Duomo di Urbino: una breve sosta per ammirare la facciata tipicamente rinascimentale e l’interno sobrio, illuminato da vetrate colorate.


Passeggiata tra le vie

Pranziamo con una piadina farcita al momento in una bancarella vicino a Piazza Rinascimento, quindi ci avventuriamo tra vicoli e scalinate: scorci di mattoni rossi, piccoli cortili, finestre ornate di gerani. Non manca una sosta al Belvedere di San Domenico, per un panorama che abbraccia la campagna marchigiana fino al Montefeltro.


Sera e chiusura della giornata

Dopo una giornata intensa, ceniamo in trattoria con un piatto di cappelletti al ragù di vitello e un calice di Sangiovese. Dopocena, leggera passeggiata lungo il fossato delle mura, illuminato da lampioni caldi: è l’occasione per uno sguardo finale alla città prima di tornare al camper.


Notte rigenerante

Rientriamo nell’area di sosta alle porte di Urbino, soddisfatti del nostro itinerario. Un’ultima occhiata alle stelle, poi il silenzio e il riposo ci attendono: domani le Marche ci riserveranno altre meraviglie!

Urbino

Terza tappa: Gole del Furlo ←leggi il post


Arrivo e relax in natura

Dopo due giorni intensi tra Gradara e Urbino, decidiamo di prenderci una pausa immersi nel verde: puntiamo alle celeberrime Gole del Furlo. Percorriamo le stradine che costeggiano il fiume Candigliano, fino ad arrivare al comodo parcheggio del Parco del Furlo, incastonato tra pareti di roccia e un fitto bosco di querce e faggi.


Divertimento per i più piccoli

Appena lasciamo il camper, i bimbi scorgono il Parco Avventura del Furlo: ponti tibetani, carrucole sospese e passerelle tra gli alberi. Tra un urlo di gioia e l’altro, scalano reti e scivolano su funi, mentre noi ci sistemiamo su una coperta all’ombra, con il rumore rilassante del fiume a fare da sottofondo.


Bagno rinfrescante nel Candigliano

La calura di metà giornata invita tutti al tuffo: scendiamo verso la sponda dove l’acqua è limpida e fresca. I più coraggiosi si lanciano da piccoli scogli, gli altri si godono il nuoto lento tra vortici e correnti leggere. In pochi minuti il mondo sembra lontano, sostituito dal gorgoglio dell’acqua e dal canto degli uccelli.


Museo dei Riciclosauri

Nel pomeriggio visitiamo il Museo dei Riciclosauri, un piccolo gioiello dedicato al tema del riciclo: sculture di animali realizzate con materiali di scarto, pannelli interattivi per i bambini e laboratori creativi per imparare a dare nuova vita agli oggetti. I bimbi escono entusiasti con un dinosauro in plastica riciclata fatto da loro stessi.


Passeggiata al tunnel e alla diga

Proseguiamo poi con un breve trekking lungo il sentiero che conduce al tunnel romana scavato nella roccia: lo attraversiamo con la torcia in mano, ammirando le pareti umide e gli antichi segni di scolpitura. Poco oltre, la diga del Furlo domina l’acqua sottostante, con il suo sbarramento storico che regola il Candigliano fin dai tempi di Federico II.


Spostamento al Santuario Chiesa Madonna della Misericordia del Pelingo

Prima del tramonto ci spostiamo in pochi minuti per visitare l'Abbazia di San Vincenzo al Furlo, incastonata nella roccia. Successivamente verso il Santuario Chiesa Madonna della Misericordia del Pelingo, scelta forzata inquanto nel parco non è consentito il pernottamento. Fermiamo il camper nel parcheggio ombreggiato. Facciamo un salto fino alla chiesetta romanica, col suo campanile aguzzo e l’atmosfera raccolta, quindi torniamo al camper per una serata all’insegna della quiete.


Notte tranquilla

Il canto dei grilli e il fruscio delle foglie ci accompagnano fino al sonno, mentre le stelle sbirciano tra i rami. È la notte perfetta per ricaricare energie prima della tappa successiva.

Gole del Furlo

Quarta tappa: Corinaldo ←leggi il post


Colazione e partenza

Al mattino godiamo di un’abbondante colazione “all’italiana” con cappuccino, fette biscottate e marmellate locali. Poi accendiamo il motore e, in un’oretta di strada panoramica tra colline dorate e filari di vigneti, raggiungiamo Corinaldo uno dei borghi più belli d’Italia, famoso per le sue mura medievali perfettamente conservate e per l’atmosfera suggestiva.


Scoprire Corinaldo

Il borgo murato di Corinaldo si presenta con le sue imponenti cinte difensive quattrocentesche, perfettamente conservate. Superiamo la Porta Nova e ci immergiamo in un dedalo di viuzze medievali.

  • Le Mura e le Porte: facciamo il giro completo delle mura, passando per Porta Picena e Porta San Pietro, ammirando dall’alto la campagna marchigiana.

  • La Scalinata di Santa Maria: 104 gradini che conducono alla chiesa omonima; saliamo lentamente, poi ci concediamo il panorama dalla terrazza superiore.

  • Piazza del Terreno: il cuore pulsante del borgo, con il loggiato trecentesco, le botteghe e le caffetterie: qui ci fermiamo per un gelato artigianale.

  • Santuario della Madonna della Croce: un luogo di devozione fuori dalle mura, raggiungibile con una breve passeggiata tra ulivi e vigneti.

  • Museo della Mezzadria: per scoprire la vita contadina marchigiana, con attrezzi antichi e ricostruzioni ambientali.


Passeggiata tra le vie

Durante la passeggiata incontriamo botteghe artigiane, enoteche e ristoranti tipici dove assaggiare le specialità marchigiane. Ci perdiamo tra le case in pietra, fotografando portali scolpiti e piccole nicchie votive. Ogni angolo ha un profumo di storia: antichi lavatoi in pietra, archi a tutto sesto, panchine di legno scavate nel muro.


Relax e cena

Nel tardo pomeriggio torniamo al camper per una doccia rinfrescante. Poi, di nuovo in paese, scegliamo una trattoria dove qualsiasi piatto va bene l'importante che sia accompagnato da un calice di Rosso Conero.


Passeggiata serale

Dopo cena, le luci aranciate dei lampioni disegnano ombre suggestive sulle mura. Con passo lento, ammiriamo la sagoma delle torri contro il cielo notturno e il silenzio interrotto solo dal rumore dei nostri passi sul ciottolato.


Notte all’area di sosta

Rientriamo al camper nell’area sosta vicina alle mura, dove il fresco serale si fa ancora più piacevole. Ci addormentiamo in un abbraccio di verde e pietra, pronti per la prossima avventura marchigiana!


Quinta tappa: Loretello ←leggi il post


Colazione e partenza

Sveglia e colazione nel camper: il profumo del caffè si mescola all’aria fresca della mattina. Pochi chilometri ci separano dal nostro prossimo obiettivo, il borgo di Loretello.


Scoprire Loretello

Arriviamo a Loretello un borgo minuscolo ma ricco di fascino, perfettamente incastonato tra le colline della provincia di Ancona, nel comune di Arcevia. Non più di una manciata di case in pietra, una piccola piazzetta e… tutto qui. Ma è proprio questa semplicità a renderlo così affascinante. Nonostante le sue dimensioni ridotte, Loretello è considerato uno dei castelli più antichi delle Marche, fondato intorno al X secolo e nominato per la prima volta nel 1072 dai monaci di Fonte Avellana. Il borgo ovviamente è silenzioso e autentico, perfetto per una breve sosta immersi nella storia e nella pace del luogo.


Ripartenza direzione tempio di Valadier ←leggi il post

Dopo la brevissima visita a borgo di Loretello, riprendiamo il viaggio verso il Tempio di Valadier. Arrivati al parcheggio, ci incamminiamo lungo il sentiero che porta al tempio, incastonato nella roccia. Ammiriamo l’architettura ottagonale e la grotta accanto, respirando l’atmosfera mistica del luogo. La vista sulla gola e il silenzio rendono la sosta indimenticabile.


Cena e relax e notte tranquilla

Dopo la visita al Tempio di Valadier, ci spostiamo verso il parcheggio dedicato ai camper delle Grotte di Frasassi. Ceniamo in tranquillità, godendoci il panorama e preparandoci per la visita delle grotte prevista per il mattino successivo. Il parcheggio è immerso nella natura, ideale per una notte serena e rigenerante. Prima di addormentarci, ci concediamo una passeggiata sotto le stelle, ascoltando i suoni della notte. Il silenzio e la frescura ci accompagnano fino al mattino, pronti a scoprire le meraviglie delle Grotte di Frasassi.

Loretello



Settima tappa: Grotte di Frasassi ←leggi il post


L’ingresso nel mondo sotterraneo

All’alba ci svegliamo pieni di curiosità e, dopo una colazione veloce, raggiungiamo il centro visite delle Grotte di Frasassi. Scortati dalle guide, entriamo nel profondo della montagna attraverso il grande ingresso: un arco di roccia alto decine di metri che sorveglia l’accesso al regno sotterraneo.


Meraviglie geologiche

Attraversiamo l’arco naturale che segna l’ingresso al mondo delle grotte. Subito, il silenzio si fa più profondo, interrotto solo dal gocciolio dell’acqua che scava la roccia da millenni. La temperatura scende rapidamente: anche d’estate, qui dentro si aggira intorno ai 14 gradi, con un’aria umida che fa appannare gli occhiali. Il percorso è ben illuminato e sicuro, ma ogni passo ci fa sentire più piccoli di fronte alle immense sale che si aprono davanti a noi.

Camminiamo tra sale immense, la Grotta Grande del Vento, la Sala delle Candeline e l’Abisso Ancona, così vasto da poter contenere l'intero Duomo di Milano. La guida ci racconta la storia delle grotte e le leggende che le circondano, mentre noi restiamo a bocca aperta davanti a tanta bellezza. Ogni ambiente ha un suo nome, una sua storia: colonne che sembrano statue gotiche, drappeggi che sembrano tendaggi di tessuto, e concrezioni che si riflettono in piccoli laghetti di acqua cristallina.


Clima e durata della visita

All’interno la temperatura è costante intorno ai 14 °C, con un’umidità che sfiora il 95 %. Per questo indossiamo un capo pesante sopra la maglietta e scarpe comode, perché il terreno è a volte scivoloso. Il percorso ufficiale è lungo circa 1,5 chilometri, e la visita guidata dura in media 1 ora e 30 minuti, comprese le spiegazioni dei geologi sulla formazione delle grotte e gli impianti di illuminazione studiati per preservare il delicato equilibrio ambientale.


Uscita e sensazioni

Al termine del tour, la luce del sole sembra più intensa: torniamo alla superficie con un senso di meraviglia e di stupore per quanto la natura possa plasmare il tempo in modo così lento e grandioso.

Grotte Frasassi


Ottava tappa: Camerano sotterranea e Lido di Fermo ←leggi il post


Pomeriggio a Camerano

Lasciate alle spalle le grotte, ci dirigiamo verso Camerano, borgo famoso per la sua città sotterranea. Arriviamo all'ora di pranzo e decidiamo di pranzare al volo pur di immergerci subito nell’atmosfera tranquilla del paese. Il centro storico è un susseguirsi di vicoli acciottolati e palazzi in pietra, ma la vera sorpresa è sotto i nostri piedi.


La città sotterranea

Scendiamo lungo stretti gradini scavati nel tufo e ci ritroviamo in un labirinto di gallerie, cisterne, cantine e cappelle rupestri: un dedalo di stanze e corridoi databili dal IV secolo d.C. fino al Medioevo. La guida ci mostra la cisterna romana ancora funzionante, la “Cattedrale sotterranea” e una serie di nicchie dove venivano conservati olio e vino. L’eco dei nostri passi e l’aria fresca creano un’atmosfera atemporale, quasi mistica.


Il borgo di Camerano

Risaliti alla luce, esploriamo le viuzze medievali: la piazza del comune con il suo pozzo, la chiesa di San Lorenzo, i panorami sulla campagna marchigiana. Ci fermiamo a scattare qualche foto dalle terrazze panoramiche, godendo del contrasto tra la roccia chiara del sottosuolo e il verde dei vigneti circostanti.


Cena e partenza per il mare

All’imbrunire ceniamo in una trattoria del centro, assaggiando “vincisgrassi” (pasticcio di lasagne tipico) e un calice di Rosso Piceno. Solita passeggiata serale per conoscere i due volti di ogni luogo che visitiamo. Ritorno sul camper, ci dirigiamo verso la costa marchigiana: il Lido di Fermo è a meno di trenta chilometri.


Arrivo al Lido di Fermo

Guidiamo sotto un cielo stellato e, una volta raggiunta la spiaggia, parcheggiamo il camper all'area sosta camper. In sottofondo il lieve infrangersi delle onde: domani mattina ci aspetta il profumo del mare, la brezza salmastra e la spiaggia dorata tutta per noi. La mattina seguente giornata dedicata al mare. Poco da raccontare se non tanti tanti bagni. Proprio di fronte l'area sosta, l'Acquascivolo La Sirenetta dove i ragazzi si divertono sugli scivoli. Cena serale a base di pesce e vino bianco. Quattro passi sul lungomare e poi si torna in camper per una notte tranquilla.

Camerano

Lido di Fermo

Nona tappa: Lago di Fiastra e Lame Rosse ←leggi il post


Partenza e arrivo

Al mattino, dopo una colazione rilassata, lasciamo il Lido di Fermo e ci dirigiamo verso l’interno delle Marche, verso quella che sarà l’ultima tappa del nostro viaggio in questa regione ricca di sorprese. La destinazione è il Lago di Fiastra, immerso nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, e le suggestive Lame Rosse, una delle meraviglie naturali più iconiche delle Marche.


Il Lago di Fiastra

Arrivati al lago, ci accoglie un panorama mozzafiato: acque turchesi circondate da fitti boschi e montagne imponenti. Il Lago di Fiastra è un bacino artificiale realizzato negli anni ’50 per produrre energia elettrica, ma oggi è diventato un paradiso per chi ama la natura, il relax e gli sport all’aria aperta. Le rive del lago sono ideali per passeggiate, picnic, bagni nelle acque limpide e sport acquatici come kayak, pedalò e pesca sportiva. Lungo le sponde si trovano anche aree attrezzate e un Parco Avventura, perfetto per chi viaggia con bambini.


Giornata al lago

Il primo giorno lo dedichiamo interamente al lago: ci rilassiamo sulle spiaggette, facciamo un giro in barca per scoprire le insenature più nascoste e ci godiamo il paesaggio dal belvedere della Ruffella, uno scoglio roccioso che si affaccia sul lago e offre una vista spettacolare. La sera, ceniamo in una delle trattorie locali, assaggiando piatti tipici della cucina marchigiana.



Le Lame Rosse e i sentieri della natura

Il secondo giorno ci svegliamo presto per esplorare le Lame Rosse, una formazione rocciosa unica nel suo genere, modellata dall’erosione dell’acqua e del vento. Il sentiero che porta alle Lame Rosse parte dal lago e si snoda tra boschi e prati, regalando panorami sempre diversi. Il percorso è adatto a tutti e permette di ammirare da vicino le striature rosse e dorate delle rocce, che ricordano un paesaggio quasi lunare.


Escursioni e attrazioni nei dintorni

Durante il nostro soggiorno, non manchiamo di percorrere altri sentieri che si addentrano nella natura incontaminata del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Tra le mete più interessanti ci sono:

  • Chiesa Abbaziale di Santa Croce: un’antica abbazia immersa nel verde, raggiungibile con una breve escursione, perfetta per una sosta di pace e spiritualità.

  • Grotta dei Frati: una grotta carsica facilmente accessibile, ideale per una passeggiata alla scoperta della geologia del territorio.

  • Belvedere sul Lago di Fiastra: punti panoramici come quello della Ruffella o delle vette circostanti, da cui si gode una vista incredibile sul lago e sulle montagne.

  • Castello Magalotti: i ruderi di questo antico castello, situati su uno sperone sopra il paese di Fiastra, sono raggiungibili con una breve camminata e offrono una vista panoramica sulla vallata e sul lago.

  • Parrocchia di San Paolo: una chiesa romanica che sorge sopra il paese, perfetta per una sosta culturale e per ammirare il paesaggio dall’alto.


Serata e chiusura del viaggio

La sera, dopo una giornata intensa di escursioni, ci rilassiamo nell’area sosta camper, godendoci il silenzio della natura e il fresco della montagna. Il nostro viaggio in terra marchigiana si avvia alla conclusione, ma i ricordi e le emozioni vissute resteranno per sempre nella memoria. E quale modo più suggestivo di chiudere in bellezza un viaggio in camper, se non contemplando un tramonto sul lago?

Lago di Fiastra

Concludendo

Il nostro viaggio in terra marchigiana ci ha condotti alla scoperta di città storiche, borghi incantati, grotte misteriose e spiagge dorate, per concludersi tra le meraviglie naturali del Lago di Fiastra e delle Lame Rosse: un’esperienza indimenticabile, ideale per chi ama la natura e la continua scoperta di nuovi paesaggi




Yorumlar

5 üzerinden 0 yıldız
Henüz hiç puanlama yok

Puanlama ekleyin

Ultimi post

Iscriviti alla newsletter

Il tuo modulo è stato inviato!

bottom of page